16.12.10

le cose stanno così

ci devo pensare. però... aiuto, come fare mò?

evvatteneaffanculo???

la mia maschera indurita blatera. dentro non so più cosa c'è.

14.12.10

cappello da asino

Ci sono momenti che sono come medaglie d'oro a sé stessi, celebrazioni dell'intelletto, della sensibilità, del sentimento, delle emozioni! Ti fanno vivere pienamente, risplendere di luce propria, sono fari che punto dopo punto snodano un'autostrada di riferimento nella tua vita. In quei momenti non ti senti che in prima fila, fautore dell'intreccio, protagonista di quell'istante, è un marchio luminoso che ti porterai dentro.
Più comunemente poi, ci sono momenti che possono essere medaglie d'argento, magari un pomeriggio felice, una bella esperienza condivisa, un ritrovarsi dopo tanto tempo, una telefonata di qualcuno che ti pensa, l'essere oggetto di una strana coincidenza, cavalcare una sintonia..  o di bronzo, magari la normale vita di tutti i giorni, senza alti né bassi, dove la routine prende posto e ci si lascia trasportare dal tempo che passa.

Non avevo ancora conosciuto momenti così lunghi in cui ti senti di avere il cappello da asino. Momenti in cui ti senti di aver fallito, di non aver compreso, di aver sbagliato, di aver perso il treno, di aver parlato inutilmente, in cui sei tagliato fuori, ti vengono girate le spalle, sei messo in secondo piano, sei considerato inferiore, sei ignorato e senza un valore, sei scacciato. Momenti in cui la vita è vuota perché riempita da nulla, non c'è vento a gonfiare le vele, gli sguardi appassiscono, le mani si ritraggono, le parole si accartocciano, la fantasia si raffredda, il tirare avanti diventa un peso, le nuvole si addensano sopra di te, la vista si offusca, la mente impoverisce, la determinazione si arrende.

Perdi il tuo tempo seduto in castigo in un angolo grigiastro. Col cappello da asino in testa. Senza poter pensare che esisteranno tempi migliori. Senza riuscire a ravvivare il fuoco della vita. Senza riuscire a scappare dalla trappola di cenere che ti lascia morto vivente.

10.12.10

Le risate.
Mentre il corpo è qui, la mente corre disperata in rifugi lontanissimi, sognanti, assurdi...

A quando la fuga fisica ?

24.11.10

???

Le mani semiaperte a coppa davanti ai miei occhi, quasi tremanti, le guardo ma non le vedo, perso nel mio inferno personale. Adesso pure questa ci mancava. Sentirsi arroventare delle pareti che neanche ti appartengono??
In questo momento... quanto mi sento solo... quanto non mi sento di avere uno sbocco verso l'esterno... smanio, vorrei spaccare tutto, vorrei cambiare vita, ma cerco la miccia e non la trovo... ma che cazzo mi dice questo maledetto cervello? Sono confuso, senza riferimenti che mi diano sicurezza... senza una protezione, e io non so darmela. Rileggo quello che ho appena scritto: sembro una dannata checca maledetta in balìa di non so quale cazzata da isterica! Ma??? Cos'è che mi manca? Cos'è che è cambiato? Perché cazzo non so rispondermi?
Frustrazione, impotenza, non ci sono più momenti in cui MI CELEBRO. L'autostima mi si sarà di nuovo calata sotto le scarpe senza che io me ne sia accorto?
Non faccio altro che perseverare in condizioni sgradevol-mediocri per poi rifugiarmi a volte in un sogno che fu...
Il mio destino di cui io sarei artefice... sarebbe questo?

Ma cosa cazzo fai, Leandro?

21.11.10

ricominciare da un angolo

Ecco qua. In questa piccola, minuscola insenatura io posso condensarmi, cristallizzarmi ed esistere.
Ora progetterò il mio angolo. Ho solo questo piccolo spazio angolare, in testa, intorno c'è solo buio, ma tant'è. Cominciamo col renderlo accogliente. Già una luce diversa, più calda, sommessa, è adatta allo scopo. Candele, o lumini. Deve essere qualcosa di romantico, ma forte e delicato, particolare. per terra, cuscini. Uno all'angolo, gli altri intorno, in cerchio. Cuscini colorati, meglio se orientaleggianti, anche se preferirei averne uno diverso per ogni stile. Al centro, un tavolinetto basso. Piccolino, rotondo: legno scuro, quasi nero alla luce delle candele. Sopra, lui: il narghilè. Sarà un bellissimo narghilè, di qualità, e sarà il mio narghilè: l'avrò scelto tra mille, e acquistato quando mi sarò sentito di farlo. Il mio narghilè mi sta aspettando da qualche parte in Turchia. Lo so. Un giorno prenderò l'aereo e andrò a visitarla: quello sarà il momento.
A lato del tavolinetto, ci sarà un'altra cosa fondamentale: il mobiletto con la vetrina. Lì dentro saranno contenute tutte le cose che riguardano le attività nel mio angolo. A pensarci bene sarà come uno scrigno pieno di piaceri. Lo immagino basso, di legno leggero, magari decorato, un po' più chiaro del tavolinetto, con una piccola chiave. Ecco cosa ci sarà dentro:
I tabacchi, i carboncini e la pinzetta, per il narghilè.
I miei incensi e portaincensi.
Una selezione dei miei the ed infusi preferiti, zollette di zucchero.
Un servizio di tazze. Devono essere anche queste molto particolari, inusuali. Complete di cucchiaini. E di teiera, ovviamente.
I miei liquori.
Un servizio di bicchierini da liquore.
Dovrò anche prendere un bollitore elettrico apposta per il mio angoletto.

Ecco: ora che l'ho creato, e riempito, mi sembra bellissimo. Posso andare a sedermici. Abbandonarmi sui cuscini, chiudendo gli occhi ed assaporando dolci sapori e profumi. Sentirmi cullare dal tremolio delle fiammelle. In pace, finalmente.

18.11.10

Quanta luce

Di quello che è stato, non mi resta che l'esigua ombra di lettere stampate.
L'esplosione di energia più totale, la trasfigurazione di tutti i sensi, la fioritura sovrannaturale dei rami intrecciati nei modi più meravigliosi, è ora solo un ricordo silenzioso, composto e accantonato in un angolo.
Costantemente svegliarsi pensando di afferrare ciò che sognando tenevi nella mano.
La realtà... è questa.

3.11.10

......eureka

Giunto per l'ennesima volta di fronte alla enigmatica ed impenetrabile colonna di alabastro, un guizzo, una folgorante intuizione mi dice che potrei finalmente sfondare la porta segreta e impadronirmi dei suoi tesori nascosti. Potrei farmi del male, potrei rimanere sotto le rovine, potrei far esplodere tutto dall'interno... ma ora non faccio che fissare affascinato il punto dove potrei attaccare...

31.10.10

Le fotografie sono maledette. Fissano in un rettangolino stampato momenti ed emozioni che, porca puttana, ti ritrovi quasi sempre a rimpiangere o ad averci nostalgia. Ma perché questo mondo del cazzo tende al caos? Perché l'entropia è il traguardo di tutto? Perché tantissime cose.... sono sempre più belle, PRIMA? E mai dopo? Tutto inizia, fiorisce violentemente di meraviglie... per poi incontrare il declino, e mai più si riaggiusta o torna alla bellezza originaria. Allora qual è lo scopo?
Il tempo è un pazzo che corre alla cieca, con la sua anfora tra le braccia... dalle cui crepe trasuda in continuazione il prezioso liquido della vita, che scorre e si perde finché la folle corsa non viene bruscamente interrotta dal dirupo...

26.10.10

Che poi, in questi casi, succede una cosa che potrei chiamare.. la proiezione dell'autodistruzione sulla realtà. Così come il mio mondo interiore inizia a spaccarsi, a flettersi e intorbidirsi, tutto ciò che vedo intorno a me segue la stessa rovina. E allora come se non bastasse tutto quello che arriva distorto e allucinato ai miei occhi mi provoca panico, inquietudine, fortissimi impulsi di dolore e fuga. Un vero trip di acidi, autoindotto. Porco dio. Io non so' normale.

25.10.10

L'inquietudine e l'angoscia che circolano in me, evaporano in oscure spire fino a condensarsi attorno al cervello, dove lo appesantiscono, lo infettano. Si accumulano fino a portare alla crisi di vomito in cui espello a fiotti tutta quella bruciante melma nera.
E' troppo, non riesco a trovare pace, a trovare respiro... resto impelagato in questa pozza di melma... i cui vapori mi fottono le gambe e mi trattengono nello schifo in un circolo infinito...

Cosa è andato storto ??

22.10.10

mi spiego

È come se una bomba di cristallo fosse esplosa in mezzo alla piazza dei pensieri durante l'ora di punta. Ora tutti i pensieri corrono impazziti, trafitti e insanguinati in ogni direzione, infilzandosi a vicenda tutte le volte che si trovano a scontrarsi.

un respiro profondo

stavolta farà male.

18.10.10

berserk

sono in balìa di qualcosa... la situazione forse mi è sfuggita di mano e ora a muovermi sono le ossessioni, gli istinti primordiali. non capisco più dove finisco io e dove comincia lo strato di pelle indurita e insanguinata. nelle cavità della cattedrale sepolta, un tagliente vento artico erode mura e colonne. il mio me stesso abitante di quei posti, si stringe rannicchiato in una frattura nascosta.

solo vento, vento da trascinarti via

15.10.10

FÒRI DAL CAZZO!

13.10.10

Ipersensibile, iperirritabile, iperallergico, iperscostante, ipereccitato. Compulsivo, battente, ossessionato. In risonanza esponenziale.
la fusione del nocciolo è prossima.

8.10.10

con un gemito

Solo tanto sfinito, tanto spossato.. Dal violentissimo flusso di rabbia che mi ha sbattuto le vene fino ad ora.. E sentirsi tradito, ferito, preso in giro, sentirsi dare zero valore. Mi sono abbandonato sulla sedia, le braccia buttate qua e là, lo sguardo offuscato e perso nel vuoto.
Grazie di tutto, eh.

24

Tante grazie a chi si è ricordato di me, e a chi mi renderà questa giornata piacevole. E grazie anche a chi invece me l'ha intossicata. Ho capito molte cose.

Tu non mi prenderai mai più per il culo così sfacciatamente come hai fatto.

4.10.10

come vuole la tradizione.

Nelle occasioni passate..

"23 anni... dopo i 22 si chiude un cancello..."
"22 anni e un cazzo da festeggiare..."
"da oggi ho 21 anni???"
"20 anni? ma quando mai?"
"19 anni... che cazzo ho fatto fino ad ora??"

Figuriamoci  che sono a quota 24 senza colpo ferire, liscio come l'olio guarda. Andando dietro le cazzate della vita, perdo innumerevoli giri di orologio, giri di calendario, a catturare elefantiaci obiettivi con un retino da farfalle, cercando di conquistare la luna col triciclo, cercando di travasare tutte le acque di tutti gli oceani in un barattolo.

E IO ?

Perché invece di perdere tutto questo tempo non lo sfrutto il più possibile per me stesso? Intendo dire.. per colorarmi dentro di emozioni per esempio. Farmi dei regali. Aprirmi nuove prospettive. Saltare da un'eventualità all'altra. Esplorare quello che voglio. Darmi una varietà di visioni.
Fare esperienze. Allargare gli orizzonti, come si suol dire. Portarmi dentro un bagaglio di ricordi, orme sulla sabbia, cieli e riflessi che solo io ho potuto creare a mia immagine e somiglianza, secondo la mia volontà.
E allora ecco che improvvisamente ... non mi sento ancora troppo "vecchio" per farlo. In una rapida, timida, pudica occhiata all'universo sconfinato e ignoto della libertà, il mio animo trasale di segreto piacere.
Mi viene la pelle d'oca. Quando e come si spalancheranno i cancelli... e la mia vita, rabbiosa, randagia e affamata si scaraventerà fuori a prendersi quello che sente?

Oggi, 4 ottobre 2010, ho 23 anni biologici per altri 3 giorni e mezzo. Ora che ci penso non ho molto da festeggiare: la celebrazione della mia vita sta in come saprò dargli valore da ora in avanti.

Sono in corsa ... per l'armatura d'oro!

Ciao a tutti.

30.9.10

Le mani sono pronte al loro posto, hanno raggiunto le impugnature, hanno raggiunto i punti di pressione. Posso premere con tutte le mie forze e spaccare tutto dall'interno. Frantumare, lacerare, far sanguinare. Distruggere.

23.9.10

500

Purtroppo sono costretto a ripetermi..

"Ma nel doloroso istante in cui si riaccende la luce... vedi il mondo livido, confuso e allucinato tornare alla sua normalità. Ogni cosa mostrarsi per quella che crudamente è. Gli oggetti non sono più striati di incantesimo, tutto si mostra per come è sempre stato nella realtà. E a te non resta che un malinconico ricordo, di una volta in cui hai potuto volare con tutto te stesso sulle ali di una speranza che ora non si è che semplicemente dissolta come una bolla di sapone."


....e tredici.
Che differenza poi... tra usare i momenti di vita vissuta come solidi mattoni da impilare sotto i piedi per arrivare più in alto e più lontano... a percepire ogni giro di calendario come un'infausta mazzata tra capo e collo, fastidiosa e indesiderata come una bolletta troppo cara.

Certe riflessioni arrivano sempre per ultime. Purtroppo.

15.9.10

GETTARE LE BASI : FATTO
ORDINARE I PENSIERI : FATTO
ACCENDERE I MOTORI: FATTO
PUNTARE AL FUTURO: FATTO
PREPARARSI A FAR FUOCO: FATTO
CONTATTO:

11.9.10

vorrei dirti ora le stesse cose

..
..
Che cosa? ma levati!!!
Secondo me arrivi tardi. E poi? Che tristezza non vedere nulla di applicato!!!Ma comunque, non me ne frega niente. E' la verità.
Voglio ridere, tra qualche giorno.Ma non lo dico certo in tono accusatorio! Sono in pensiero, sinceramente preoccupato.
Che casino.

8.9.10

crysis

Periodicamente, all'improvviso, mitragliate di convulsi battiti d'ali, urla stridenti, con fragore metallico si spalancano le gabbie e i corvi fuoriescono, velocissimi e incontrollati. Il loro becco e i loro artigli attaccano, graffiano, lacerano le carni dall'interno, le loro penne nere portano tenebre e dolore finché... con uno sforzo enorme riesco con la mano a schiacciarli e ributtarli dentro, bloccando di nuovo i lucchetti.

Un'altra è passata. Dovrà finire prima o poi.

4.9.10

caro jacopo

Mi hai commosso. La luce nei tuoi occhi è quella di qualcuno che ha vissuto sé stesso, in un'avventura in cui ha potuto esplorare nuovi mondi, in cui è riuscito a percepire nella psiche e con ognuno dei 5 sensi il flusso di energia che, caldo e potente come un fiume di lava, è entrato in comunione con quello che lo circonda.
E mi hai fatto rivivere una lontana sensazione perduta. Mi hai raccontato del dono dell'intimità. Qualcosa che ti ha fatto brillare.
Tutto l'oro del mondo non varrebbe ciò che ti rimarrà nel cuore di quest'estate.
Ti penso, e sono felice. In bocca al lupo, sempre.

3.9.10

ma comunque

tra un mese e 5 giorni è il mio compleanno.

24 anni.

cosa faccio in questi ultimi giorni da ventitreenne?

2.9.10

non siamo in crisi noi

Sono io in crisi con me stesso.

Ripenso a come stavamo... come forse torneremmo a essere. Penso che si siano create delle ferite che non si cancelleranno. I binari si ricongiungono, in fondo? E io? Dove voglio investire me stesso? Sento un esplosivo bisogno di me. E contemporaneamente sento che potrei buttare per aria qualcosa di così potenzialmente bello. Per poi dimenticarmi di questo pensiero tre secondi dopo: dopo così tanto tempo infatti, non aver trovato il nostro mondo, l'aver perso intimità. Per poi pensare: si ma ho passato quello che ho passato.

Non so neanche io che cazzo voglio. Anzi... solo io non lo so.

31.8.10

Ieri, tra vari blablabla, ho detto e realizzato due cose. La prima è che, quando ero più giovane, non mi fermavo di fronte a niente. Ero solido, imbattibile, fermissimo nelle scelte - io mi bastavo. Passavo moltissimo tempo con me, e mi sentivo bene, a fantasticare, rimuginare, parlare con me. Avevo un sacco di idee chiare e nessuno nell'universo aveva il potere di scalfirmi. Cos'è successo nel frattempo? Perché ora sono debole, insicuro, instabile, subordinato... solo, incompleto?

Altra cosa. Ho realizzato che la mia vita fino ad ora ha seguito la strada più giusta, per quanto potevo. Io che rimpiangevo di non essermi vissuto i tempi dopo la scuola in libertà.. Se non avessi trovato lavoro da Capolinea, non sarei mai potuto scappare a Roma, non avrei avuto né soldi né curriculum, e nessuno mi avrebbe preso. Sarei rimasto a Fabriano, a non fare un cazzo tra i fancazzisti, magari pure a rimanere nella sacca di quelli che "ancora non hanno trovato lavoro"... E poi a casa 24h/24 con mio padre e mia madre, in piena crisi post-coming out per giunta!!!!

No. È andata be' com'è andata. Ora però devo cacciare questi mostri da me. I soliti che sono sempre ancora capaci di lacerare le gabbie e tutto il resto e distruggermi dall'interno. Come segretamente è successo ieri sera. Trattenere sangue e anima con i denti.

27.8.10

nel labirinto degli specchi

Devo stare attento a ogni passo. Se solo potessi sapere tutto!!

Ehhh già.
Ma perché dover stare dietro a ste stronzate??

Mò mi spiego. Sto tornando in possesso di me stesso e delle mie emozioni, cosa che per un lungo periodo è venuta meno. E' come se si fosse aperto il tetto dell'Area 51 e ora gli UFO parcheggiati da decenni stessero per decollare tutti insieme a velocità supersonica. Sento ogni cellula del mio corpo polarizzata e magnetizzata verso la realizzazione di me stesso, l'attappatura delle mie lacune, la mia CRESCITA, la mia FELICITA'!!

E sottolineo: mia, mia, mia, MIA, MIA!

IO !

Nessun altro.
Chi si frappone, chi intralcia ... viene immediatamente chiuso fuori. Ora è esclusivamente il mio momento, in cui io faccio quello che voglio e non faccio quello che non voglio. Non sento cazzi, parlano solo le mie emozioni, le mie esigenze, i miei sentimenti. Entro i limiti della libertà altrui, sto creando la mia.
E la mia libertà ad esempio sarà cercare la mia casa in cui io mi sentirò a casa.
Una casa che sarà mia in quanto l'avrò cercata, l'avrò selezionata, l'avrò esaminata, l'avrò scelta, l'avrò arredata, l'avrò personalizzata, l'avrò adattata. A ME.
Mi soddisferà, io pagherò per essa: l'equilibrio, finalmente.
Là potrò esercitare la mia partita iva, potrò ritirarmi in solitudine, potrò invitare amici, ragazzi, potrò fare feste, potrò organizzare la mia spesa, potrò mettere in ordine come pare a me, potrò trovare le cose come le avrò lasciate, potrò montare una linea telefonica personale, potrò avere domicilio fiscale legale.
La mia casa!
In cui potrò appendere in camera le mie foto che mi piacciono... e sopra il letto potrò stendere uno di quei bellissimi pareo decorati a gechi che si vendono d'estate sul lungotevere.

Ma soprattutto sarò padrone del frutto delle mie scelte.
Magnifico senso di benessere, solo a pensarci.

23.8.10

io, te, un anno dopo

Non mi sembra abbia più senso andare avanti. E' qualcosa di molto particolare, molto variabile, molto delicato.
Ti vedo cambiato. E anche io mi vedo cambiato. E noi.. ci vedo sempre gli stessi. Ma appassiti, stanchi, lontani. Non ti sento più vivo. La tua vivacità, potenzialità di cambiare, di fare cose nuove, di osare, che tanto mi affascinava e insieme mi impauriva all'inizio, dov'è sparita? Tu che ti divertivi, uscivi, cazzeggiavi, conoscevi, approfittavi.... perché non lo fai più? E' una cosa positiva o negativa? Stai bene ora o stavi bene prima? So bene quello che mi hai detto. Ma perché non c'è più niente ad animare le nostre vite? Non abbiamo ancora trovato i nostri raccordi. Continuiamo a confrontarci su immagini standard di noi. Con credenziali di confidenza comuni, non radicate, non in contatto. Non riusciamo ad acchiapparci. Preferiamo restare piegati su noi stessi. E io? Io cerco di creare contatti senza riuscirci. E soffro l'indifferenza. Soffro il tuo cazzeggio continuo. Soffro la tua incapacità di darmi valore, importanza. Mi sento sprecato, mi sento tagliato fuori. E poi non mi sento arricchito. Non mi porti nel tuo mondo, non ti fai portare nel mio. Non ho imparato niente da te. E cominci a sembrarmi banale, stupido, fastidiosamente superficiale. Il sesso è lentamente diventato uno schifo, neanche in quello ci prendiamo più. Venti giorni di intervallo è il nuovo record. Ne abbiamo parlato e mi hai evidenziato una ragionevole causa. Risolta quella, stiamo peggio di prima. Non si riesce a confrontarsi sinceramente. Qualcosa di nascosto, serpeggia, uno strano cancro, una malattia rara, si nasconde inafferrabile e invisibile.
E la nostra storia, sa di stantio.

Ecco perché te ne ho parlato.
Stando così le cose, io preferisco tagliare.
Ma buttare via l'eventuale vita che potremmo costruire.... no.

Quindi..

prendiamoci per mano.. CAZZO!!! E DAJE PORCA PUTTANA!!! FACCIAMOCI VALERE!!!!!

l'aveva scritta per me

L'ho trovata solo oggi, per caso.
Si chiama "Senza te".
Sospendo ogni comunicazione.


È da così tanto tempo
Che mi trovo qui
In un'oscurità senza fine
Mi fa male desiderarti ancora
E questo pensiero mi cattura ogni notte

Ma il mio amore è come il fuoco
Come un fiume in cui annego
Mi risveglio in un bosco
E resto lì

Vorrei venire da te
Per vederti
Non riesco a vivere senza di te
Ma non posso farlo
Meglio che vada via [due volte]

È da così tanto tempo
Che cerco
Di catturarti nei miei sogni
Inseguo sempre la tua ombra
Ma ti perdo prima ancora di riuscire a sfiorarti

Il mio amore è come il cielo
Come un albero che cresce continuamente
Ma stasera sembra tutto diverso
E ho paura

Alessio, 20.11.2008

9.8.10

ci sentiamo in questi giorni

Ma quante storie ho già vissuto nella vita, e quante programmate chi lo sa, sognando ad occhi aperti.. storie di fiumi di grandi praterie senza confini, storie di deserti. E quante volte ho visto dalla prua di una barca tra spruzzi e vento, l'immensità del mare spandersi dentro e come una carezza calda illuminarmi il cuore. E poi la neve bianca, gli alberi, gli abeti, l'abbraccio del silenzio calmarmi in tutti i sensi, sentirsi solo e vivo tra le montagne grandi e i grandi spazi immensi.

E poi tornare qui, riprendere la vita dei giorni uguali ai giorni. Discutere con te, tagliarmi con il ghiaccio dei quotidiani inverni.. No, non lo posso accettare.
Non e' la vita che avrei voluto mai desiderato vivere. Non e' quel sogno che sognavamo insieme fa piangere. Eppure io non credo questa sia l'unica via per noi...

Se stiamo insieme ci sarà un perché e vorrei riscoprirlo stasera, se stiamo insieme qualche cosa c'è che ci unisce ancora stasera. Mi manchi sai, mi manchi sai..


[Cocciante .. ma non troppo]

4.8.10

pressure!

Comunque è qualche giorno che mi sento troppo testosteronico!!!!!!! È ufficiale che di agosto per me è il picco massimo ormonale!

1.8.10

Un anno. Quant'è un anno? Tutto, niente. In un anno puoi non fare un cazzo, o costruire un impero, o sentire il tempo passare e sfrecciarti sulla pelle come una corrente impazzita, o rimanere in una statica pozza, immobile, sempre uguale. No, non credo che l'unità di tempo faccia la differenza. Le cose vanno come vanno, e basta un secondo a distruggere tutto come non basta una vita per dimenticarti di un attimo.
Un anno fa terminava "legalmente" quello che c'era tra me e Alessio. Da tre mesi ormai non ci vedevamo più. Potrei snocciolare tutte le date, potrei raccontare qualunque aneddoto, potrei ancora sentire il suo odore se mi concentrassi. Rimane lì. Dov'è sempre stato. Non tramonta. La nostra storia è stata come costruire una torre maestosa e altissima. Da quando me ne sono allontanato, continua a dominare l'orizzonte. E quanto sforzo, guardare avanti. Isolare i pensieri. A tratti ci riesco.
A tratti.
Se penso a quello che ci è voluto per ricominciare a prendere possesso di me, e per rendermi conto di Sandro. Sono stato cieco, sordo, paralitico. Non è stato giusto nei confronti di nessuno. Ma solo così è potuta andare.
Ora sto tentando di espandermi, di prendere coscienza di me, di vivere e lottare. Voglio fare quello che voglio. Quello che mi fa sentire a mio agio, quello che mi fa stare bene, quello che mi fa sentire me stesso.
Ovvero.. Quello che riuscivo ad avere con lui.. Ma con me.

16.7.10

Come il materializzarsi tra le mie mani del bottino della mia vita. Strapparlo al nulla, finalmente in mio possesso, e scappare. Scappare. Scappare. Scappare. Scappare.

Più forte ancora,

scappare

14.7.10

traffic

Questo posto è una puttana sociale. Mi sento così stupido ripensando a quelle volte in cui sono mi sono sentito così. Ma contemporaneamente, ero leggero, innocente e inconsapevole. E contento!
Mi girano vari pensieri in zucca. Guardo al futuro, lo rapporto al presente. Grossi crepacci.

13.7.10

////\\\\////\\\\////\\\\////

Depressione. Allontanamento. Reflusso.
Pausa. Staticizzazione. Interiorizzazione.
Areazione. Distrazione. Erosione.
Miglioramento. Positività. Curiosità.
Mancanza. Riavvicinamento. Contatto.
Scambio. Sintonia. Divertimento.
Sbiadimento. Deviazione. Rottura.
Distacco. Ferite. Soffocamento.
Depressione. Allontanamento. Reflusso.
. . .

6.7.10

3

No
Per niente
Oddio, come un estraneo
No guarda no
Perché? Perché ho passato una serata di merda ecco perché
Perché sei stato tutto il tempo a lamentarti e cercare di appesantire la situazione e girartela tra le mani
E quindi io non sopporto quando non c'è incontro
Quindi levati
No guarda levati
Me ne vado a dormire
Adieu

30.6.10

sgranando

Investigando ai bordi del mio essere, improvvisamente rilevare una traccia, scorgere un capello sul pavimento, un filo, un lunghissimo filo di provenienza incerta e direzione ignota.. E' palpabile, forse riesco a prenderlo. Lo prendo, e lo seguo.

Improvvisamente... un'emozione.

dai

che forse il miracolo di San Gennaro si compie...

22.6.10

quella volta

Succedeva ogni sera. Dopo aver cucinato il nostro pasto, il cibo che per noi cucinavo con cura e dedizione, sapendo che sarebbe stato apprezzato e sarebbe stato ancora più buono consumato in due. Una parte la tenevo per il pranzo del giorno dopo. Mangiavamo abbastanza in fretta, senza parlare, unica breve pausa dei discorsi della serata. Era rituale il fatto di mettersi all'angolo del tavolo, uno perpendicolare all'altro, e avvicinarsi con un colpo di sedia una volta che il piatto arrivava. Sorridente e fugace sguardo di intesa. Se eravamo solo noi due a mangiare mettevo la tovaglietta a quadretti, che bastava a coprire il nostro piccolo angolo di tavolo. Due piatti, le posate, due bicchieri di plastica (per evitare di lavarli..), acqua fredda, per lui cucchiaio in caso di spaghetti, o pane in caso di frittata. A un invisibile segnale consensuale si iniziava a mangiare. Ogni sera cucinavo qualcosa di diverso, con fantasia, con voglia di variare.
Al posare la forchetta nel piatto, puntualmente, raggiungevo il mio momento di soddisfazione quotidiana. Avevo passato la mia giornata a fare il mio dovere a lavoro, con cui riuscivo senza troppi sacrifici a tirare avanti la mia vita, nella nostra casa, con dentro il nostro mondo. Tornando a casa avevo trovato le sue braccia ad accogliermi, la sua attenzione e la sua curiosità ad esplorare qualunque singolo avvenimento che mi riguardava, e avevo sentito le stesse cose muoversi e volare verso di lui. Poi avevo cucinato per noi, sapendo che entrambi avremmo apprezzato, perché ero sicuro delle voglie e delle esigenze di ognuno. E dopo aver finito di mangiare, potevo stare sicuro che poi sarebbe cominciata la nostra serata. Ci saremmo coccolati, avremmo parlato, avremmo cazzeggiato, avremmo fatto l'amore, saremmo andati a fare una passeggiata, ben stretti per la mano.

E allora, ogni sera, appena dopo aver finito di mangiare... incontrollabile venivo smosso da un profondissimo sospiro di sollievo e benessere.

Caratteristica esclusiva, e irrimediabilmente persa, di quel periodo.

Quel periodo in cui nonstante tutto ero felice.

7.6.10

scanning the darkness

Momenti e momenti passati nell'introspezione, all'aggrapparsi a un lungo corrimano che si snoda giù per corridoi bui. Ma il senso in tutto questo, non lo sento. Ho mai dato un senso a tutto questo? Cosa c'è, oltre? Così tante saracinesche mi sbarrano la libera crescita e la libera vita tanto da non riuscire a capire a che punto arrivare?

1.6.10

Il treno sfugge

Sono restio a legare coi miei nuovi colleghi di lavoro. Ci credo. A parte che mi sento così poco interessante e desiderabile che manco riesce a partirmi lo stimolo. Ma poi, non riesco più a tendere le mie braccia verso qualcuno se me le sono sentite così tranciate da una simile situazione precedente. I rapporti tra colleghi devono rimanere tali, ecco la merdosa lezione che mi è capitata tra capo e collo. Non crederli altro. Non crederli di più.
Troppe lezioni ultimamente... certo, ogni cosa "fa crescere". Ma l'innocenza, la sprovvedutezza, la spontaneità, il fare le cose come vengono, senza porsi regole, limiti e paure? Che fine ha fatto tutto ciò?

20.5.10

wires

I giorni passano veloci e piacevoli, le notti più leggere iniziano a sgombrare la mente. Ora c'è da scavare.

10.5.10

floating

Ma perché i fatti accadono e poi si smentiscono da soli?
Non mi sento di spingermi oltre quello che mi sento per poter sfondare!!! Non mi va di tirare l'acceleratore e rimanerci col piede sopra!!!!!!!!!

3.5.10

spingi

Cazzo. Devo reggere. Per reggere devo reingranare. Quanto mi sono smerdato.

20.4.10

19.4.10

che cazzo devo fà

La situazione è ormai sovraeccitata. Qualsiasi cosa genera ombre allucinate, mostruose, semoventi...
Vibrazioni telluriche, continue e trasversali... sbalzi di tensione, grappoli di extrasistole, infarti ai bordi dell'anima... dalla camera di piombo si leva un urlo, rauco e primordiale.

Ho qualcosa dentro di me che non so come risolvere o buttare fuori. Deve essere rimasta incastrata nella trachea con le sue spine. Veramente io non so come risolverla. Non posso buttare tutto. E' che dall'altra parte c'è un impenetrabile muro di fumo nero. Non riesco a guardarci attraverso, credo che il delicatissimo artefatto di cristallo chiamato fiducia si sia irrimediabilmente polverizzato. So solo che avanza, e avanza, e avanza

18.4.10

sei parole



due sei quattro tre due sei


16.4.10

Gli annunci

BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaa sono stanco, indolenzito, senza fiato! Non sto riuscendo a gestirmi adeguatamente sta cazzo di situazione, mi porto dentro cose che sono come macigni, e quando le rese dei conti arrivano tutte insieme quant'è difficile tirare fuori tutto???
Vorrei abbandonare tutto a terra e scappare... lasciare solo i cocci... ma anche non è giusto, e allora PORCO DIO!!!!!!!!!!!!!!

13.4.10

sbrang

E' ufficiale: cambio lavoro.

12.4.10

Deflusso

Soffiare via i pensieri negativi, con la forza di un sospiro profondo. E ora concentrarsi sull'ennesimo casino che ho combinato.....

9.4.10

Ennesimo

Mi ricordo che ero combattivo. Difendevo i miei spazi, le mie esigenze, e guai a toccarle, diventavo un porcospino kamikaze. Oppure, mi rattristavo. C'era un flusso di sentimenti, com'è normale che sia.
Mi sceglievo le situazioni, a seconda di come mi sentivo, o a seconda di quello che mi piaceva di più o di meno, o a seconda di quello che era più giusto o logico per me. Messo davanti a una scelta, seguivo il guizzo della mia volontà più o meno inconscia che mi portavo dentro, per puntare il dito su un obiettivo e cercare di raggiungerlo. Guardando di fronte a me, potevo vedere lontano. Progettare nuovi spazi e direzioni con occhio critico. Oppure permettermi di infilare qua e là una piega improvvisa, un elemento estraneo, un imprevisto, solo per vedere come andava.

Ma che cazzo mi è successo nel frattempo?

Mi viene in mente quando ero piccolo, quando andavo a cercare le lumache intorno ai cespugli sotto il palazzo di nonna... le scovavo, ci giocavo e sadicamente alla fine dopo averle torturate un po' gli rompevo il guscio. E vedevi quell'essere indifeso e viscido contorcersi inutilmente tra i frammenti del suo scudo ormai infranto, solo capace di ricoprirsi della sua bava piena di bolle, senza più speranze o riferimenti.

Ormai, rotto.

6.4.10

Strappo alla base

Non nascondo che questo potrebbe segnare l'inizio della fine.

3.4.10

guarda quanto ero vivo

ahi ahi

Credo che nonostante la proroga, la prova del nove sia stata ampiamente anticipata.

1.4.10

Oggi, mi sono sentito rispettato. Negli spazi e nel valore personale.

Non succede sempre tutto nella mia testa....

31.3.10

wounds

Ultimamente mi prendono dei raptus strani. Come posso spiegarmi.
Basta sfiorare certe corde sensibili, quelle che vedi proseguire lunghissime verso la zona d'ombra. Basta un piccolissimo tocco, un alito di vento. E immediatamente la reazione esplode. Pochi istanti, un nodo che improvvisamente si stringe intorno al collo, flash di pensieri sparati a velocità supersonica come una mitragliata nel cuore. Rimane uno strascico di malessere e senso di violazione.
Le esperienze passate.
Le tue esperienze passate.
Perché mi fanno così male? Pensare quello che hai vissuto, che ti sei goduto, che è stato naturalmente estraneo da me. Cosa c'è IN MEZZO??? Qual è il problema?
Insicurezza?
Gelosia? Gelosia dei ricordi?
Senso di inferiorità?

Ultimamente, di continuo. Stanno anche tornando gli attacchi di sonno. Io non so più che fare.

30.3.10

A te

** UPDATE **

Non mi vergogno di dire che tiro un enorme, gigantesco sospiro di sollievo.
E' stato tutto un fraintendimento!! Ciò non cambia il fatto che la tua situazione sia comunque in realtà quella. Ma non importa: questa cosa mi ha fatto pensare che non posso perdere più un secondo prezioso per rimettere a posto questo fatto, in ogni modo possibile. Chiudere il baule senza più lasciarci in mezzo le mani. Le mie prossime mosse saranno esatte, pesate, puntuali, efficaci.

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Sai, ti pensavo oggi. Come ti penso ultimamente, come ti penso sempre. Il solito miscuglio di tristezza, malinconia, mancanza... rimpianti. Sofferenza. Non te ne sei mai andato da qua. Anche se hai preferito sparire piuttosto che ammettere il tuo gioco. Ma da qua, non te ne sei mai andato. Parlare con te, interagire con te. Percepire la tua anima. Starti vicino, e tutto il resto. Da qualche tempo il volerti rivedere è quasi diventato un'ossessione. Ho questo nodo gigantesco tra gola e stomaco che non riesce a trovare sfogo, e l'unico modo per spezzarlo è rivederti, chiarire. Quante volte sono passato sotto casa tua ad aspettarti. Sono rimasto lì, in un miscuglio di angoscia, rabbia, paura. E ogni volta credevo di vederti tornare, e allora l'ansia e l'angoscia prendevano il sopravvento e scappavo da là. E' qualcosa che mi sta lentamente facendo impazzire. Non è descrivibile quello che c'è stato tra noi due, quello che ancora, sfilacciato torturato e stirato, c'è a ricordarcelo. Il nostro mondo. La nostra vecchia casa. La nostra comunione più totale. Il nostro legame che sono convinto di non poter ricreare più con nessun altro. Tutto è finito, ed ora sono diventato uno dei tanti che ti sei lasciato alle spalle per riprovarci con un altro. Ripeterai gli stessi errori? Io non sono riuscito a godermi il tuo spirito così complesso e affascinante, così magnetico, e la tua profondissima intelligenza che adoravo la sentivo solo come un'arma rivolta verso di me. Sarà ancora così?
E tu? Cosa diresti di me? Cosa avrai raccontato a quello che diventerà il tuo nuovo ragazzo? Cosa pensi, di me, di noi? Non vuoi più rivedermi. Non devo vedere di come stai risettando la tua vita?

Io non so come reagire davanti alla notizia, peraltro già prevista, che stai ricominciando un capitolo della tua vita con un altro. Così a prima vista posso dire un paio di cose. Uno: a questo punto non so più cosa fare e mi dichiaro totalmente perso. Due: credo che nella doccia che sto per farmi scorreranno più lacrime di quante se ne pensi.

25.3.10

la rivolta dei pensieri

Tumulti, battiti di tamburo, rimbombi, colpi, vibrazioni, urla metalliche

Un formicaio convulso e allucinato, ossessivo, infinito.... impossibile reggere, impossibile contenere, impossibile richiudere la spaccatura che mi sta squarciando in due da una parte all'altra a velocità supersonica.. una scelta. Una decisione. Una risposta da dare, ma certo, possibile darla solo dopo aver valutato in me la condizione in generale, se si pone veramente il problema, se c'è davvero bisogno di una risposta, o di soffrire così tanto.

Dovrei semplicemente contare su me stesso. Appoggiarmi a me stesso.

Non vali un cazzo!!

Prendermi e con la forza del mio io, darmi una faccia, uno spessore, e infine una risposta.
ma.. NON CE LA FACCIO!!!!!!
aiuto...

22.3.10

IO ODIO.

La non riconoscenza. Il non essere sé stessi. L'arroganza. Le lacrime superficiali. La mancanza di rispetto. Le tare mentali. L'egoismo e l'egocentrismo. Essere in ritardo. L'ansia e l'angoscia. Sentirmi inutile. Sentirmi tagliato fuori. Sentirmi inadeguato. Non sentirmi valorizzato. Chi infrange la mia buonafede. I branchi di "pecoroni". Chi dà importanza a ciò che è superficiale. I seguiti dei film. Chi non rispetta le esigenze degli altri. Le dipendenze. Le cose illogiche. Gli snob. Le raccomandazioni. Il minimalismo. La banalità e il già visto. L'incoerenza. La freddezza. La pioggia a vento. Il vintage. Chi tenta di mettermi i piedi in testa. Il sesso senza sentimento. La forma a svantaggio della sostanza / l'estetica a svantaggio della funzionalità. L'ignoranza dolosa. La chiusura mentale. L'immaturità capricciosa. L'essere alternativi a ogni costo. Chi crede di decidere per me. Chi invade i miei spazi personali. Chi si approfitta. Chi "colleziona persone". I passivo-aggressivi. I rapporti ambigui. L'insicurezza. L'imbarazzo. Il disequilibrio.

IO AMO.

Amare ed essere amato. La sintonia. La complicità. La sincerità. Chi si ricorda di me. Le personalità complesse, oscure, brillanti. Le lunghe passeggiate in solitudine. Sentire di aver fatto piacere a qualcuno. Essere produttivo. I luoghi sperduti e desolati. Immergermi in pensieri e fantasie. Le coincidenze. L'essere romantici. L'essere buffi. La bellezza. L'intelligenza. Scrivere di me. Camminare per mano. Dormire profondamente. La tranquillità. La rigorosità. La logica. Il sentimento. La malinconia. Andare in bicicletta. Fare pace dopo aver litigato. Chi mette l'anima in quello che fa. I rapporti coinvolgenti e stimolanti. La padronanza di sé. La coerenza. La psiche. Le speranze. L'incontrarsi. Cucinare. Leggere. Suonare. Le sorprese. La satira e l'umorismo pungente. I progressi della scienza e della tecnica. Sentirmi valorizzato. Chi viene a prendermi alla stazione. Il tramonto. La dolcezza. L'equilibrio. Assaporare la libertà. Fare l'amore.

15.3.10

..aspetto che mi ricaschi dentro un'anima....

2.3.10

TA TA TA TA TA

Stati di ansia, stati di ansia!! il fiato corto che colpisce allo stomaco come un cazzotto, l'intero essere ripiegato a posizione fetale... esasperata esigenza di perdere le capacità sensoriali per interrompere ogni stimolazione a una psiche sovraeccitata, contorta e infetta...

1.3.10

Perché ?

Ho notato una cosa, da un po' di tempo sono un po' troppo minimalista nei miei post. Magari ermetico lo posso essere, ma io odio il minimalismo quindi oggi sarò logorroico.
La mia vita è in stallo, ma in uno stallo sommerso di merda. Piove merda, si insinua nelle fessure, si infiltra in ogni anfratto, merda liquida, marcia e fetida. La mia autostima è polverizzata. Il mio lavoro è a puttane, causa e conseguenza della precedente affermazione. Sandro c'è ma mi tocca rincorrerlo, e non è sempre facile. O forse sono io a muovermi troppo lentamente da non accorgermi che non sta correndo. La mia terapia ha bisogno di essere rinforzata, conseguenza delle affermazioni precedenti. Ma non riesco a farlo, perché non ho i soldi per riportare a 2 (o a 3) le mie sedute settimanali, per la seconda affermazione che ho fatto.
E quindi? Sento che sta per crollarmi tutto il mio universo addosso, vedo il muro piegarsi verso di me e sento i primi calcinacci colpirmi in testa, ma io? Sto fermo. Immobile. Guardo inebetito la rovina assoluta che mi si para davanti, e non ho alcuna reazione. Niente più risuona in me, i contatti sono staccati, gli impeti emozionali sono solo un ricordo, le passioni sono spente, la comunicazione è interrotta, l'empatia è strappata in due, la concezione di me è dissolta, la direzione è persa. E non rimane che un enorme polpettone di cocci e vetri rotti. Una betoniera di pensieri ormai consunti e strappati, non più validi, fuori dal tempo e dalla realtà, frammenti di cuore, lacrime inespresse, rimorsi, anestetico autoinfuso. Per esempio, ho bisogno di risentire Alessio. E' come se una parte di me se ne fosse andata per sempre, insieme a lui. A prescindere da quello che c'è stato, lui rimane una persona importantissima per me, e soprattutto penso la persona con cui io mi sia trovato più in accordo, sintonia e armonia in tutta la mia vita. Lui si fa negare, io in parte lo capisco. Tanti lati di questa scelta capisco. E per l'ennesima volta mi sento di pensare le sue stesse cose.
E su tutto il resto: una colata di pece, come una petroliera schiantata in mezzo all'oceano. Il nulla piatto, il nulla costante, il nulla infinito. Come avere opinioni ed emozioni di fronte a una desolata allucinante distesa di nulla?
Chiedere aiuto? Non lo ricevo. Nel senso, non riuscirei a gestirlo. Rimango così, e come un paralizzato totale, guardo impotente quello che mi succede intorno, ma.. vedendo gli altri attivarsi, cambiare, vivere, non mi succede altro che produrre secchiate di acido che, andando in circolo, mi corrode piano piano dall'interno. Lasciandomi penoso involucro.

17.2.10

sovraccarico interno

Io prima stavo parlando da solo.
È normale?

9.2.10

A che pro???

Sprecarsi in una gara senza arrivo e senza premio???

4.2.10

Destabilizzato

Da me stesso.
Come ubriaco, cercando di fare un passo più lungo della gamba per scavallare una montagna... e a metà di questo... ondeggiare, ondeggiare, perdere equilibrio e punti di riferimento... chiudere gli occhi e aspettare il tonfo.
Di qua o di là?

19.1.10

La fiducia?

E' merce rara. Delicata.
Volatile.

11.1.10

Ecco

Inizia. Sta iniziando. Specchio contro specchio, isteresi di angoscia, limite all'infinito di tremore incontrollabile. CRISI.

E' QUI!!!!!

7.1.10

sono tornato
 
!