30.12.13

affaticarsi troppo, prendere freddo e indebolire il sistema immunitario fa ammalare il fisico.

segare le gambe alle speranze e reciderle brutalmente appena spuntano, fa ammalare la psiche.

lungo accordo di note stonate...

27.12.13

se il tasso di malessere si può misurare in numero di sigarette che non avresti fumato, stamo freschi.

7.12.13

antichi abbandoni

mi brucia così tanto. perché sentirsi mancanti delle basi? come non conoscere l'amore incondizionato, e come non sapere come costruirci sopra tutta una vita?

perché, alle 3.10 di sabato 7 dicembre del 2013, mi trovo ancora a fissare un punto sul muro pensando a come non posso sentirmi completamente accettato?

30.11.13

vivere nell'invece

devo stare attento a scegliere quali canzoni far passare allo stereo, oggi, in questo pomeriggio già finito, in questa fetta di luce che sta per staccarsi anche dall'ultima fila di tegole dei tetti di fronte. sento un dolore freddo e concentrato giù da qualche parte, solido e silenzioso, come una roccia umida e in ombra perenne..

23.10.13

ottobre

forse dovrei solo godermi quest'aderenza improvvisa al mio periodo naturale. è difficile da accettare. l'aria di fine estate mi ha sempre angosciato.

21.10.13

se per crescere si intende crescere, si presuppone che partendo da un punto ci si evolva e si prosegua verso un altro punto. a senso unico, senza tornare indietro. certo la circolarità delle cose non si può interrompere, e ad ogni passo in avanti è normale che si vivano più o meno le stesse dinamiche, anche se portate a un altro livello.
ma sentire di fare sempre le stesse cose, di spingere con fatica una briciola su per una salita per poi vederla rotolare di nuovo giù e ricominciare, non è crescere.
o peggio tentare di iniziare numerose strade in parallelo per poi accorgersi che la totalità di queste in realtà riportano ad un unico, iniziale, grande crocevia. senza uscita.
giunto a questo punto, ho interesse a PROSEGUIRE.

devo solo trovare la strada giusta..

12.9.13

puntuale come il porcodeddio, prevedibile come lammerda, certo sento che è diverso ma cazzo, che coglioni essere me!!!

11.9.13

post positivo

non ci posso credere.

6.9.13

e allora ci fumo sopra. fumo, fumo, fumo, ancora e ancora. sono passato a 5 sigarette al giorno nel giro di due settimane, spero di tornare almeno come prima ma contemporaneamente so che non sarà così / non me ne frega un cazzo. è il modo che è cambiato. cerco di distrarmi, trovare una mia dimensione disperatamente senza farcela. sto in una specie di vicolo cieco. e mi chiedo perché??

devo prima mettere in chiaro e capire una cosa. poi forse potrò iniziare a rilassarmi.
in più non voglio perdere tempo.
sto facendo dei sogni orribili. ancora 4 giorni di attesa....

30.8.13

questo è quel momento in cui riesco a sentire solo me stesso, senza il vespaio dei doveri, degli stress, delle cattiverie. mi sento al riparo. durerà solo tre giorni ...

17.8.13

ciao

c'è qualcosa che mi è rimasto inceppato in gola in questi giorni. riesco a tossirne fuori qualche frammento ogni tanto, ma nulla di riconoscibile. cos'è di preciso, non si sa.

mi fermo ad osservare, ad analizzare le cose intorno a me. faccio sogni assurdi. leggo pagine e pagine di forum, storie di persone distrutte, di famiglie malate. mi ci fisso per ore. poi distolgo un attimo lo sguardo,mi si posa su un oggetto che ho sulla scrivania ... e lì parte un altro trip mentale.

stasera riparto per istanbul. quasi non mi sento pronto, o per meglio dire mi è calato davanti quella specie di tendone di plastica che conosco molto bene, quello che appiattisce tutto e non mi fa percepire le mie stesse emozioni. quello che mi costringe ad ascoltare il fischio del vento del mio vuoto interiore.

ieri le 12 ore di sesso e tenerezza più belle degli ultimi X mesi. con la persona più sbagliata che potevo scegliere. forse. con quel forse chissà ci rivediamo. ci ri-ri-ri-rivediamo. uno decide di smettere, le cose tornano al loro posto precedente da sole.

periodo di grandi diete e grandi astinenze, questo. fallite le prime, interrotte le seconde. interessante.

vorrei tanto rivedere la mia dottoressa ... stavolta la sua mancanza la sento tutta. parlarle di tutto quello su cui sto rimuginando ultimamente, e molto probabilmente stavolta spalancare tutte le barriere e sciogliermi completamente in lacrime. forse finalmente ce la farò... forse.

in questo momento mi sento soltanto un minuscolo puntino senza senso vagante senza controllo in un mondo infinito. spero almeno che le persone intorno a me mi facciano stare bene, mi aiutino a rientrare ai miei comandi, alla lucidità...

ciao

13.8.13

ma quindi il tempo è fluido?


per abitudine, perché mi è stato insegnato così, perché così mi è sempre capitato, o che so io, la mia vita ha sempre seguito un andamento ciclico annuale. si parte dalla primavera: risveglio, fioritura, caricamento, scelta degli obiettivi. estate: crescita, esplosione, potere, vigore, espansione, missione, volo. autunno: dispersione, atterraggio, malinconia, serietà, determinazione, concentrazione. inverno: chiusura, tristezza, silenzio, ricerca di calore, letargo, attesa.
per poi ricominciare.
uscire da questo schema mi sembra quasi impossibile.  eppure sembra che io lo debba fare, per fare in modo - finalmente - di ottenere quello che voglio dalla mia vita.

ma io, però, chi sono? e che cosa voglio?

domande che purtroppo puntualmente ritornano... al di fuori, queste, di ogni schema.

8.8.13

cose da leggere

http://www.mediazionefamiliaremilano.it/psicologia/bioenergetica_orale.shtml

5.8.13

voltarsi e dissolversi

io non mi sento ancora mica pronto?

sento quasi di non riuscire, non volere, non voler perdere tempo a costruire qualcosa di nuovo e diverso con qualcun altro. mi sembra quasi inutile.  mi sento predisposto, ma non adatto. saranno solo paure residue? cicatrici troppo recenti?

sta di fatto che non mi sono mai sentito così; e nonostante questo sto bene come sto!

non saprei scegliere dove sta la bella notizia.

31.7.13

sperimentare il divenire

è davvero una seconda adolescenza.

29.7.13

smettere di _________ , è dura.

qualsiasi cosa. poi ci si ricasca.

24.7.13

mi sono appena reso conto che questo blog è nato postumo. peccato non poter affondare le radici in quel periodo pre-"adulto", tutto questo sa quasi di disgrazia già successa, come gli effetti personali di un neodeceduto lasciati come ricordo in un angolo, senza più essere animati dalla mano che li possedeva, solo destinati a prendere polvere senza più dare notizia di sé.

sarebbe bello, ora, poter tornare a quella vita. ricominciare da capo, come tornare in libertà dopo un lunghissimo periodo di prigionia. dopo anni, tornare un po' zoppi e bruciacchiati a ripercorrere quelle rive. non sarebbe giusto farlo? come ancora in convalescenza, uscire di casa al terminare dell'estate ancora fiacchi e indeboliti, senza ancora potersi ributtare nel mondo per chissà quanto tempo, ma almeno starsene assorti a fissare il tramonto da un muretto.

14.7.13

avrei così tanto da dire

tutto ricorre. secondo schemi sempre uguali, tutto si ripete. e l'angoscia nel sentire che mai nulla cambierà.

come queste due ferite: aperte, squarciate con decisione, nella speranza che tutto cambi. iniziare a vedere le cose da quella prospettiva. fare progetti, cambiare il sentiero, chiudere gli occhi e sentire veramente spirare quel vento così tanto atteso e desiderato. e poi .... il momento che non arriva. l'espressione cambia, si fa corrugata, si fa infastidita, persa, delusa, impaurita. le palpebre ormai schiuse come a cercare di individuare fisicamente ciò che nell'invisibile ha già agito. e puntualmente realizzare ormai che finirà come al solito: nel nulla.

avevo preso un'altra strada: sembrava finalmente una svolta. ma lo spettacolo sembra già visto: si sta ricongiungendo tutto nella solita realtà.

oggi ho vissuto un grande, continuo déja-vu. una sensazione così invasiva da scuotermi.

come mi sento piccolo, appresso alla mia vita che cerco di pilotare con le mie piccole voglie e desideri. mentre sopra di me, forze ben più elevate sembrano smuovere montagne. cosa può essere una mia ambizione quando le cose dei grandi creano collisioni planetarie. cosa può essere un esprimere la mia vita quando sembra solamente considerato un capriccio.

come la mia impossibilità a combattere e vincere questa infezione: mi sento senza poteri davanti alla vita che mi aspetta, che a quanto pare gioca secondo regole esclusivamente proprie ed arbitrarie.

e quindi, io ho paura.

2.7.13

8 anni fa

credo fosse proprio di sabato mattina. ero tipo il secondo o terzo della mattinata. una fifa nera, mi stavo cagando addosso. non avevo studiato un minuto, avevo solo messo tutta la mia vita in quella tesi d'esame, ancora rispettabilissima vista oggi.

la paura fortissima, la certezza di non farcela. il tempo che scorre così lentamente e così troppo veloce. quello prima di me che si alza, saluta ed esce dall'aula... quel "tocca a me" che diventa palpabile, pesante e incommensurabile come una colonna di granito.

e poi .... il mio discorso, le domande a cui riesco a rispondere , i prof che mi tranquillizzano con lo sguardo, la vecchiaccia di italiano e storia sempre così odiata ma che furbescamente mi chiede Leopardi, l'unica cosa che sapevo, facendo finta di dimenticarsi di storia, esco ...

e all'improvviso tutto l'enorme spazio occupato dalla paura era vuoto.

era tutto vuoto.

una pagliuzza d'oro posata in fondo a dirmi che avevo fatto tutto bene.

ma era tutto vuoto.
ed era tutto finito.
ed uscito da quella porta era già iniziata una nuova fase della mia vita.
e quella vecchia, era ormai irrimediabilmente andata.

e mi è venuto da piangere, ma la prof di inglese stava cercando di consolarmi e non ho voluto darle un dispiacere dicendole cosa pensavo veramente. lei che proprio in quell'ultimo anno mi aveva dato così tanto, in termini umani prima di tutto.

credo sia stata la prima volta in cui ho sentito chiaramente lo schioccare dell'irreparabile punizione sulla mia schiena. mi ero fatto scappare 17 anni e mezzo di vita senza viverli a fondo, e ora il sigillo inviolabile del diploma era lì a ricordarmelo.

questo ha sovrastato tutto il resto. anche il 95/100.

e oggi, se ci penso, provo la stessa intatta tristezza.

7.6.13

almeno una bomba sta per scoppiare.

2.6.13

vorrei un tunnel. un lungo, tortuoso, ma sottilissimo, nascosto, tunnel. che prenda curve inaspettate e si inabissi nell'ombra senza preavviso. che  mi permetta di nascondermi e sparire quando ce ne fosse bisogno. un capillare, una via segreta, accessibile solo astraendosi e diventando qualcos'altro.

in questi momenti vorrei solo arrendermi al fluire dell'universo

10.4.13

outages

e poi passano quei momenti in cui sembro cambiare occhi. vedo me stesso in terza persona, inserito nel mio attuale intorno, nella mia storia appena passata e appena futura, in rapporto ai miei obiettivi di vita. e provo una fortissima sensazione di straniamento. ma sono davvero io?
ma io volevo tutto questo? cosa sto facendo ora? è giusto quello che sto facendo ora? sto forse perdendo tempo? sono sulla strada sbagliata? sono dove sarei dovuto essere? sto facendo quello che avrei voluto fare?

la sensazione dura poco più lo spazio di un attimo. poi torno a vedere le cose dal mio cieco e limitato punto di vista.

non sono ancora riuscito a capire se si tratti di momenti di illusione o di lucidità.

25.3.13

preparandomi a perderti

will i be put up to zero ?

un lutto mai vissuto fino in fondo e mai elaborato, e mai messo in conto. se da una parte sarebbe l'unico punto di uscita da questo totale stallo circolare, dall'altra......

non c'è bisogno di descrivere.
dentro, sto già piangendo

12.3.13

L'ho vissuto o soltanto sognato?
Quella lacrima di dolore, nel sentire di non riuscire più a scollare le ali da terra.
Non è assolutamente arrivato, il momento.

6.1.13

proprio io

li guardo e penso. anzi, rimango con lo sguardo fisso nel vuoto. provo ad applicarmi: non ci riesco.
il punto iniziale di una relazione, quella sensazione indescrivibile dello sbocciare di rami sconosciuti e meravigliosi che iniziano a disegnare una cornice in cui man mano si andrà a formare il fitto tessuto intrecciato della storia tra due persone, quella sensazione così profonda che diventa più che fisica, quel brivido di adrenalina che ti sfiora la pelle a tradimento e ti dilata occhi e narici.

io, ora, ho paura di provarlo.

scatto e mi ritraggo. mi difendo, mi accerto, poi rifiuto. mi avvicino, poi allontano. non lascio chances, i miei codici segreti sono ormai totalmente arbitrari e irriconoscibili.

non sono altro che un latitante.

la mia ricorrente speranza che qualcuno muova di sua intenzione i suoi passi verso di me collide ormai con il divieto di accesso più totale. e che paura, che dolore.
non l'avrei mai detto. una volta ero triste perché non avevo ancora imparato a vivere un inizio. ora saprei farlo ... ma me lo impedisco. peggio così.
 
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