2.7.13

8 anni fa

credo fosse proprio di sabato mattina. ero tipo il secondo o terzo della mattinata. una fifa nera, mi stavo cagando addosso. non avevo studiato un minuto, avevo solo messo tutta la mia vita in quella tesi d'esame, ancora rispettabilissima vista oggi.

la paura fortissima, la certezza di non farcela. il tempo che scorre così lentamente e così troppo veloce. quello prima di me che si alza, saluta ed esce dall'aula... quel "tocca a me" che diventa palpabile, pesante e incommensurabile come una colonna di granito.

e poi .... il mio discorso, le domande a cui riesco a rispondere , i prof che mi tranquillizzano con lo sguardo, la vecchiaccia di italiano e storia sempre così odiata ma che furbescamente mi chiede Leopardi, l'unica cosa che sapevo, facendo finta di dimenticarsi di storia, esco ...

e all'improvviso tutto l'enorme spazio occupato dalla paura era vuoto.

era tutto vuoto.

una pagliuzza d'oro posata in fondo a dirmi che avevo fatto tutto bene.

ma era tutto vuoto.
ed era tutto finito.
ed uscito da quella porta era già iniziata una nuova fase della mia vita.
e quella vecchia, era ormai irrimediabilmente andata.

e mi è venuto da piangere, ma la prof di inglese stava cercando di consolarmi e non ho voluto darle un dispiacere dicendole cosa pensavo veramente. lei che proprio in quell'ultimo anno mi aveva dato così tanto, in termini umani prima di tutto.

credo sia stata la prima volta in cui ho sentito chiaramente lo schioccare dell'irreparabile punizione sulla mia schiena. mi ero fatto scappare 17 anni e mezzo di vita senza viverli a fondo, e ora il sigillo inviolabile del diploma era lì a ricordarmelo.

questo ha sovrastato tutto il resto. anche il 95/100.

e oggi, se ci penso, provo la stessa intatta tristezza.

Nessun commento:

 
!