31.3.10

wounds

Ultimamente mi prendono dei raptus strani. Come posso spiegarmi.
Basta sfiorare certe corde sensibili, quelle che vedi proseguire lunghissime verso la zona d'ombra. Basta un piccolissimo tocco, un alito di vento. E immediatamente la reazione esplode. Pochi istanti, un nodo che improvvisamente si stringe intorno al collo, flash di pensieri sparati a velocità supersonica come una mitragliata nel cuore. Rimane uno strascico di malessere e senso di violazione.
Le esperienze passate.
Le tue esperienze passate.
Perché mi fanno così male? Pensare quello che hai vissuto, che ti sei goduto, che è stato naturalmente estraneo da me. Cosa c'è IN MEZZO??? Qual è il problema?
Insicurezza?
Gelosia? Gelosia dei ricordi?
Senso di inferiorità?

Ultimamente, di continuo. Stanno anche tornando gli attacchi di sonno. Io non so più che fare.

30.3.10

A te

** UPDATE **

Non mi vergogno di dire che tiro un enorme, gigantesco sospiro di sollievo.
E' stato tutto un fraintendimento!! Ciò non cambia il fatto che la tua situazione sia comunque in realtà quella. Ma non importa: questa cosa mi ha fatto pensare che non posso perdere più un secondo prezioso per rimettere a posto questo fatto, in ogni modo possibile. Chiudere il baule senza più lasciarci in mezzo le mani. Le mie prossime mosse saranno esatte, pesate, puntuali, efficaci.

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Sai, ti pensavo oggi. Come ti penso ultimamente, come ti penso sempre. Il solito miscuglio di tristezza, malinconia, mancanza... rimpianti. Sofferenza. Non te ne sei mai andato da qua. Anche se hai preferito sparire piuttosto che ammettere il tuo gioco. Ma da qua, non te ne sei mai andato. Parlare con te, interagire con te. Percepire la tua anima. Starti vicino, e tutto il resto. Da qualche tempo il volerti rivedere è quasi diventato un'ossessione. Ho questo nodo gigantesco tra gola e stomaco che non riesce a trovare sfogo, e l'unico modo per spezzarlo è rivederti, chiarire. Quante volte sono passato sotto casa tua ad aspettarti. Sono rimasto lì, in un miscuglio di angoscia, rabbia, paura. E ogni volta credevo di vederti tornare, e allora l'ansia e l'angoscia prendevano il sopravvento e scappavo da là. E' qualcosa che mi sta lentamente facendo impazzire. Non è descrivibile quello che c'è stato tra noi due, quello che ancora, sfilacciato torturato e stirato, c'è a ricordarcelo. Il nostro mondo. La nostra vecchia casa. La nostra comunione più totale. Il nostro legame che sono convinto di non poter ricreare più con nessun altro. Tutto è finito, ed ora sono diventato uno dei tanti che ti sei lasciato alle spalle per riprovarci con un altro. Ripeterai gli stessi errori? Io non sono riuscito a godermi il tuo spirito così complesso e affascinante, così magnetico, e la tua profondissima intelligenza che adoravo la sentivo solo come un'arma rivolta verso di me. Sarà ancora così?
E tu? Cosa diresti di me? Cosa avrai raccontato a quello che diventerà il tuo nuovo ragazzo? Cosa pensi, di me, di noi? Non vuoi più rivedermi. Non devo vedere di come stai risettando la tua vita?

Io non so come reagire davanti alla notizia, peraltro già prevista, che stai ricominciando un capitolo della tua vita con un altro. Così a prima vista posso dire un paio di cose. Uno: a questo punto non so più cosa fare e mi dichiaro totalmente perso. Due: credo che nella doccia che sto per farmi scorreranno più lacrime di quante se ne pensi.

25.3.10

la rivolta dei pensieri

Tumulti, battiti di tamburo, rimbombi, colpi, vibrazioni, urla metalliche

Un formicaio convulso e allucinato, ossessivo, infinito.... impossibile reggere, impossibile contenere, impossibile richiudere la spaccatura che mi sta squarciando in due da una parte all'altra a velocità supersonica.. una scelta. Una decisione. Una risposta da dare, ma certo, possibile darla solo dopo aver valutato in me la condizione in generale, se si pone veramente il problema, se c'è davvero bisogno di una risposta, o di soffrire così tanto.

Dovrei semplicemente contare su me stesso. Appoggiarmi a me stesso.

Non vali un cazzo!!

Prendermi e con la forza del mio io, darmi una faccia, uno spessore, e infine una risposta.
ma.. NON CE LA FACCIO!!!!!!
aiuto...

22.3.10

IO ODIO.

La non riconoscenza. Il non essere sé stessi. L'arroganza. Le lacrime superficiali. La mancanza di rispetto. Le tare mentali. L'egoismo e l'egocentrismo. Essere in ritardo. L'ansia e l'angoscia. Sentirmi inutile. Sentirmi tagliato fuori. Sentirmi inadeguato. Non sentirmi valorizzato. Chi infrange la mia buonafede. I branchi di "pecoroni". Chi dà importanza a ciò che è superficiale. I seguiti dei film. Chi non rispetta le esigenze degli altri. Le dipendenze. Le cose illogiche. Gli snob. Le raccomandazioni. Il minimalismo. La banalità e il già visto. L'incoerenza. La freddezza. La pioggia a vento. Il vintage. Chi tenta di mettermi i piedi in testa. Il sesso senza sentimento. La forma a svantaggio della sostanza / l'estetica a svantaggio della funzionalità. L'ignoranza dolosa. La chiusura mentale. L'immaturità capricciosa. L'essere alternativi a ogni costo. Chi crede di decidere per me. Chi invade i miei spazi personali. Chi si approfitta. Chi "colleziona persone". I passivo-aggressivi. I rapporti ambigui. L'insicurezza. L'imbarazzo. Il disequilibrio.

IO AMO.

Amare ed essere amato. La sintonia. La complicità. La sincerità. Chi si ricorda di me. Le personalità complesse, oscure, brillanti. Le lunghe passeggiate in solitudine. Sentire di aver fatto piacere a qualcuno. Essere produttivo. I luoghi sperduti e desolati. Immergermi in pensieri e fantasie. Le coincidenze. L'essere romantici. L'essere buffi. La bellezza. L'intelligenza. Scrivere di me. Camminare per mano. Dormire profondamente. La tranquillità. La rigorosità. La logica. Il sentimento. La malinconia. Andare in bicicletta. Fare pace dopo aver litigato. Chi mette l'anima in quello che fa. I rapporti coinvolgenti e stimolanti. La padronanza di sé. La coerenza. La psiche. Le speranze. L'incontrarsi. Cucinare. Leggere. Suonare. Le sorprese. La satira e l'umorismo pungente. I progressi della scienza e della tecnica. Sentirmi valorizzato. Chi viene a prendermi alla stazione. Il tramonto. La dolcezza. L'equilibrio. Assaporare la libertà. Fare l'amore.

15.3.10

..aspetto che mi ricaschi dentro un'anima....

2.3.10

TA TA TA TA TA

Stati di ansia, stati di ansia!! il fiato corto che colpisce allo stomaco come un cazzotto, l'intero essere ripiegato a posizione fetale... esasperata esigenza di perdere le capacità sensoriali per interrompere ogni stimolazione a una psiche sovraeccitata, contorta e infetta...

1.3.10

Perché ?

Ho notato una cosa, da un po' di tempo sono un po' troppo minimalista nei miei post. Magari ermetico lo posso essere, ma io odio il minimalismo quindi oggi sarò logorroico.
La mia vita è in stallo, ma in uno stallo sommerso di merda. Piove merda, si insinua nelle fessure, si infiltra in ogni anfratto, merda liquida, marcia e fetida. La mia autostima è polverizzata. Il mio lavoro è a puttane, causa e conseguenza della precedente affermazione. Sandro c'è ma mi tocca rincorrerlo, e non è sempre facile. O forse sono io a muovermi troppo lentamente da non accorgermi che non sta correndo. La mia terapia ha bisogno di essere rinforzata, conseguenza delle affermazioni precedenti. Ma non riesco a farlo, perché non ho i soldi per riportare a 2 (o a 3) le mie sedute settimanali, per la seconda affermazione che ho fatto.
E quindi? Sento che sta per crollarmi tutto il mio universo addosso, vedo il muro piegarsi verso di me e sento i primi calcinacci colpirmi in testa, ma io? Sto fermo. Immobile. Guardo inebetito la rovina assoluta che mi si para davanti, e non ho alcuna reazione. Niente più risuona in me, i contatti sono staccati, gli impeti emozionali sono solo un ricordo, le passioni sono spente, la comunicazione è interrotta, l'empatia è strappata in due, la concezione di me è dissolta, la direzione è persa. E non rimane che un enorme polpettone di cocci e vetri rotti. Una betoniera di pensieri ormai consunti e strappati, non più validi, fuori dal tempo e dalla realtà, frammenti di cuore, lacrime inespresse, rimorsi, anestetico autoinfuso. Per esempio, ho bisogno di risentire Alessio. E' come se una parte di me se ne fosse andata per sempre, insieme a lui. A prescindere da quello che c'è stato, lui rimane una persona importantissima per me, e soprattutto penso la persona con cui io mi sia trovato più in accordo, sintonia e armonia in tutta la mia vita. Lui si fa negare, io in parte lo capisco. Tanti lati di questa scelta capisco. E per l'ennesima volta mi sento di pensare le sue stesse cose.
E su tutto il resto: una colata di pece, come una petroliera schiantata in mezzo all'oceano. Il nulla piatto, il nulla costante, il nulla infinito. Come avere opinioni ed emozioni di fronte a una desolata allucinante distesa di nulla?
Chiedere aiuto? Non lo ricevo. Nel senso, non riuscirei a gestirlo. Rimango così, e come un paralizzato totale, guardo impotente quello che mi succede intorno, ma.. vedendo gli altri attivarsi, cambiare, vivere, non mi succede altro che produrre secchiate di acido che, andando in circolo, mi corrode piano piano dall'interno. Lasciandomi penoso involucro.
 
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