24.11.10

???

Le mani semiaperte a coppa davanti ai miei occhi, quasi tremanti, le guardo ma non le vedo, perso nel mio inferno personale. Adesso pure questa ci mancava. Sentirsi arroventare delle pareti che neanche ti appartengono??
In questo momento... quanto mi sento solo... quanto non mi sento di avere uno sbocco verso l'esterno... smanio, vorrei spaccare tutto, vorrei cambiare vita, ma cerco la miccia e non la trovo... ma che cazzo mi dice questo maledetto cervello? Sono confuso, senza riferimenti che mi diano sicurezza... senza una protezione, e io non so darmela. Rileggo quello che ho appena scritto: sembro una dannata checca maledetta in balìa di non so quale cazzata da isterica! Ma??? Cos'è che mi manca? Cos'è che è cambiato? Perché cazzo non so rispondermi?
Frustrazione, impotenza, non ci sono più momenti in cui MI CELEBRO. L'autostima mi si sarà di nuovo calata sotto le scarpe senza che io me ne sia accorto?
Non faccio altro che perseverare in condizioni sgradevol-mediocri per poi rifugiarmi a volte in un sogno che fu...
Il mio destino di cui io sarei artefice... sarebbe questo?

Ma cosa cazzo fai, Leandro?

21.11.10

ricominciare da un angolo

Ecco qua. In questa piccola, minuscola insenatura io posso condensarmi, cristallizzarmi ed esistere.
Ora progetterò il mio angolo. Ho solo questo piccolo spazio angolare, in testa, intorno c'è solo buio, ma tant'è. Cominciamo col renderlo accogliente. Già una luce diversa, più calda, sommessa, è adatta allo scopo. Candele, o lumini. Deve essere qualcosa di romantico, ma forte e delicato, particolare. per terra, cuscini. Uno all'angolo, gli altri intorno, in cerchio. Cuscini colorati, meglio se orientaleggianti, anche se preferirei averne uno diverso per ogni stile. Al centro, un tavolinetto basso. Piccolino, rotondo: legno scuro, quasi nero alla luce delle candele. Sopra, lui: il narghilè. Sarà un bellissimo narghilè, di qualità, e sarà il mio narghilè: l'avrò scelto tra mille, e acquistato quando mi sarò sentito di farlo. Il mio narghilè mi sta aspettando da qualche parte in Turchia. Lo so. Un giorno prenderò l'aereo e andrò a visitarla: quello sarà il momento.
A lato del tavolinetto, ci sarà un'altra cosa fondamentale: il mobiletto con la vetrina. Lì dentro saranno contenute tutte le cose che riguardano le attività nel mio angolo. A pensarci bene sarà come uno scrigno pieno di piaceri. Lo immagino basso, di legno leggero, magari decorato, un po' più chiaro del tavolinetto, con una piccola chiave. Ecco cosa ci sarà dentro:
I tabacchi, i carboncini e la pinzetta, per il narghilè.
I miei incensi e portaincensi.
Una selezione dei miei the ed infusi preferiti, zollette di zucchero.
Un servizio di tazze. Devono essere anche queste molto particolari, inusuali. Complete di cucchiaini. E di teiera, ovviamente.
I miei liquori.
Un servizio di bicchierini da liquore.
Dovrò anche prendere un bollitore elettrico apposta per il mio angoletto.

Ecco: ora che l'ho creato, e riempito, mi sembra bellissimo. Posso andare a sedermici. Abbandonarmi sui cuscini, chiudendo gli occhi ed assaporando dolci sapori e profumi. Sentirmi cullare dal tremolio delle fiammelle. In pace, finalmente.

18.11.10

Quanta luce

Di quello che è stato, non mi resta che l'esigua ombra di lettere stampate.
L'esplosione di energia più totale, la trasfigurazione di tutti i sensi, la fioritura sovrannaturale dei rami intrecciati nei modi più meravigliosi, è ora solo un ricordo silenzioso, composto e accantonato in un angolo.
Costantemente svegliarsi pensando di afferrare ciò che sognando tenevi nella mano.
La realtà... è questa.

3.11.10

......eureka

Giunto per l'ennesima volta di fronte alla enigmatica ed impenetrabile colonna di alabastro, un guizzo, una folgorante intuizione mi dice che potrei finalmente sfondare la porta segreta e impadronirmi dei suoi tesori nascosti. Potrei farmi del male, potrei rimanere sotto le rovine, potrei far esplodere tutto dall'interno... ma ora non faccio che fissare affascinato il punto dove potrei attaccare...
 
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