18.1.08

dummy plug

Tipo arenato. Nella testa, una pagina bianca. Ovvero: sta succedendo quello che conosco bene. Quella sensazione di involontario carro attrezzi e task force antisommossa che con l'obiettivo di salvare il più salvabile possibile si fa largo con fumogeni e gas paralizzanti nel mio cervello. Visto che sembro impossibilitato a togliermi da questo vicolo cieco.... non so, come rimanere bloccato in un angolo mentre un toro infuriato ti si avventa contro.... come restare chiusi in un contenitore blindato insieme a una bomba a orologeria accesa.... come fare un incidente a 200 km/h in autostrada e finire incastrato nella macchina che velocissima e incontrollata scivola via ribaltata sul tettino verso non si sa quale muro.... insomma quando l'unica cosa che puoi fare in alternativa al peggio è chiudere gli occhi e far finta che niente esista....
allora io chiudo gli occhi e faccio finta che niente esista. Anzi, che non esisto io stesso. Ma non sono io in quanto entità volontaria a chiudere gli occhi. E' una specie di pilota automatico. Una specie di unità di emergenza. Un salvavita. Arrivato oltre il limite massimo, scatta. L'attuale me stesso viene sostituito da una copia in modalità provvisoria. Un me stesso in versione ridotta e semplificata. Un me stesso che sarebbe una media di me stesso. Sufficiente a potermi sostituire senza fare danni e senza darlo a vedere.
Lode all'inventore del cervello umano. Miscele, alchimie e flussi elettrici della più perfetta natura.
Incredibile.

14.1.08

barbiturico endocrino, il ritorno

Stasera ho avuto uno sgradevole déja vu. Ero in metro, tornavo a casa dal lavoro. Un turbine di pensieri in testa. Mi sono abbandonato sulle barre di appoggio del sedile. Ed ecco..
Mentre la bufera non riusciva a fermarsi.... ho sentito un improvviso urgentissimo e pesante bisogno di dormire. Come un'inesorabile anestesia, una morsa invisibile che spingeva sulle mie palpebre e sui cancelli della mia mente, un implacabile velo nero che all'improvviso arrivava ad occultare qualsiasi cosa.
Sconfitto, sono crollato. Ho dormito fino a destinazione.

Non mi capitava da 2 anni.

Da quando ogni giorno tornavo a casa da Jesi, mentre stavo male, e non vedevo una via d'uscita.

Da prima di riuscire a sperare di partire per Roma.

Questa sera, i portali blindati di emergenza sono tornati a sigillarsi autonomamente.

Orribile catastrofe.

9.1.08

Un'altra volta... quel magone fisso che si salda allo stomaco, quell'estremo mix di avvilimento, rabbia, impotenza, disperazione, frustrazione. Lo conosco bene. Ed è di nuovo qui. Terribile.
PERCHE', non posso liberarmene. PERCHE' non me ne liberi ??

Piegato, piegato in due.
 
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