31.7.09

23.31

Come conoscere l'ora della propria morte. Ma almeno uno che ne so, fa le ultime cose che vorrebbe fare, strepita o piange, impazzisce, o aspetta la fine con dignità e consapevolezza.

Io, sono disperso nel nulla
Una dicotomia così grande, così grande, così grande, così grande

dentro di me, due strade opposte. ugualmente forti. fortissime.

forse ho costruito castelli su ognuna di esse. a prenderne una, sentirei inevitabilmente l'altra schiantarsi fragorosamente.

io non ce la faccio più. sto diventando matto.

26.7.09

all'improvviso

Volendo usare una delle mie noiose metafore con cui cerco ogni volta di rielaborare pezzi di quello che mi accade dentro e fuori per rendermeli minimamente assimilabili, sta succedendo questo.
Non voglio scendere nei dettagli. Tempo fa, dentro di me la temperatura e le nubi tossiche stavano diventando letali. Sono scappato dalla porta d'emergenza e me la sono chiusa dietro, tenendo bloccata la maniglia con la mano. Da tre mesi io non sono più in me. Non prendo decisioni, non vivo la mia vita, simulo un'esteriorità, monto un falso sorriso, vado avanti in automatico, dò risposte metalliche e ripetitive come una segreteria telefonica, sono in perenne replica televisiva di tutto ciò che offro agli altri. Tutto questo aspettando disperatamente di poter tornare dentro e riprendere il controllo di me, della mia pace interiore e di conseguenza con gli altri e tutto il resto. Ma niente.
Ieri la goccia. Certo, la porta d'emergenza era chiusa, potevo star tranquillo. Ma è l'intero muro che è esploso dall'interno.
Sono dovuto scappare da dov'ero il più velocemente possibile. In un posto in cui non volevo più essere, raggiunto con una decisione presa non dal me stesso vero e cosciente. La vergogna e il dolore mi hanno divorato. Mi sono rifugiato a casa in cima al letto in un angolo, incapace di tenere gli occhi aperti per gli attacchi di sonno forzato dei più grossi che abbia mai provato (stavolta quasi rischiavo di cadere per terra mentre camminavo).

Si è svelata una ferita aperta, estesa ed infetta. Sputa pus e dolore.
Merdosa condizione umana. Vita di merda. Immaturità di merda. Leandro di merda.
Alessio peggio.

17.7.09

Però cazzo

Sto perdendo la concezione delle cose. Non devo coinvolgere la mia intera vita in un suo sottoaspetto!!

CAZZO!

15.7.09

black flow

Oggi,
avrei voluto veramente spegnermi. Un malessere così forte e così radicato ha iniziato a farsi spazio fin dal mio risveglio stamattina, fino a invadere qualsiasi cosa.
Sono stato malissimo. Sembrava di respirare di continuo una nuvola di densi fumi radioattivi. Ogni mossa era debole e sforzata, ogni pensiero incollato alla partenza, ad ogni respiro desideravo con esasperazione che non arrivasse il successivo. E invece purtroppo arrivava. Dannati riflessi involontari.
Per tutto il giorno ho avuto una morsa costante sulle palpebre, per le botte di sonno nervoso che mi arrivavano regolarmente. E dentro di me, il tonfo più assoluto di ogni sentimento positivo. Solo un ramo secco trasportato da chissà quale invisibile refolo maledetto.

E un denso e paludoso fiume di dolore e soffocamento che mi attraversa ogni parte del corpo.

Non voglio più vivere così ma contemporaneamente non so cosa fare per uscirne.

11.7.09

L'involucro di me stesso si muove, cammina, parla. Ma non va da nessuna parte, non si gode la strada, non comunica. Guarda ma non vede, sente ma non ascolta.

Una piatta maschera di plastica..

8.7.09

dichiarazione ufficiale

No cioè.

AIUTO.


Richiedo ufficialmente aiuto concreto. Non so cosa fare né come andare avanti. Mi arrendo e chiedo aiuto. Come se tenessi tra le braccia una pila di libri altissima e stesse iniziando a vacillare facendoli cadere tutti uno per uno. AIUTO

infantile

Rendersi conto di essere così piccoli e limitati. Impedito nelle mosse, nelle decisioni e nella vita. Incatenato a qualcosa di antico e irrecuperabile.

Tutto, in questo momento, nella mia vita, si risolverebbe semplicemente applicando una singola cosa: la forza e il discernimento date dalla maturità mentale.
Le mie gambe non sono adatte a sostenere il mio peso.. cresciuto fuori, ma non dentro.

Non sto vivendo la mia vita. Un incapace non può averne il controllo..

5.7.09

Indefinibile, profondissimo e doloroso sentimento. Le tracce di una vita normale, a cui io non ho mai potuto avere accesso. A cui tu non mi hai mai dato accesso. Una semplice vita normale, fatta di momenti di condivisione, momenti di legame, momenti in cui unire i propri animi e osare. Se potessi esplodere come una pentola a pressione lo farei. L'interezza del mio animo scola sangue. E un urlo disumano irrrompe e riecheggia all'infinito dentro di me.

Non riesco ad espellere questa cosa a parole. E' troppo grande.
 
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