26.7.09

all'improvviso

Volendo usare una delle mie noiose metafore con cui cerco ogni volta di rielaborare pezzi di quello che mi accade dentro e fuori per rendermeli minimamente assimilabili, sta succedendo questo.
Non voglio scendere nei dettagli. Tempo fa, dentro di me la temperatura e le nubi tossiche stavano diventando letali. Sono scappato dalla porta d'emergenza e me la sono chiusa dietro, tenendo bloccata la maniglia con la mano. Da tre mesi io non sono più in me. Non prendo decisioni, non vivo la mia vita, simulo un'esteriorità, monto un falso sorriso, vado avanti in automatico, dò risposte metalliche e ripetitive come una segreteria telefonica, sono in perenne replica televisiva di tutto ciò che offro agli altri. Tutto questo aspettando disperatamente di poter tornare dentro e riprendere il controllo di me, della mia pace interiore e di conseguenza con gli altri e tutto il resto. Ma niente.
Ieri la goccia. Certo, la porta d'emergenza era chiusa, potevo star tranquillo. Ma è l'intero muro che è esploso dall'interno.
Sono dovuto scappare da dov'ero il più velocemente possibile. In un posto in cui non volevo più essere, raggiunto con una decisione presa non dal me stesso vero e cosciente. La vergogna e il dolore mi hanno divorato. Mi sono rifugiato a casa in cima al letto in un angolo, incapace di tenere gli occhi aperti per gli attacchi di sonno forzato dei più grossi che abbia mai provato (stavolta quasi rischiavo di cadere per terra mentre camminavo).

Si è svelata una ferita aperta, estesa ed infetta. Sputa pus e dolore.
Merdosa condizione umana. Vita di merda. Immaturità di merda. Leandro di merda.
Alessio peggio.

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