31.8.10

Ieri, tra vari blablabla, ho detto e realizzato due cose. La prima è che, quando ero più giovane, non mi fermavo di fronte a niente. Ero solido, imbattibile, fermissimo nelle scelte - io mi bastavo. Passavo moltissimo tempo con me, e mi sentivo bene, a fantasticare, rimuginare, parlare con me. Avevo un sacco di idee chiare e nessuno nell'universo aveva il potere di scalfirmi. Cos'è successo nel frattempo? Perché ora sono debole, insicuro, instabile, subordinato... solo, incompleto?

Altra cosa. Ho realizzato che la mia vita fino ad ora ha seguito la strada più giusta, per quanto potevo. Io che rimpiangevo di non essermi vissuto i tempi dopo la scuola in libertà.. Se non avessi trovato lavoro da Capolinea, non sarei mai potuto scappare a Roma, non avrei avuto né soldi né curriculum, e nessuno mi avrebbe preso. Sarei rimasto a Fabriano, a non fare un cazzo tra i fancazzisti, magari pure a rimanere nella sacca di quelli che "ancora non hanno trovato lavoro"... E poi a casa 24h/24 con mio padre e mia madre, in piena crisi post-coming out per giunta!!!!

No. È andata be' com'è andata. Ora però devo cacciare questi mostri da me. I soliti che sono sempre ancora capaci di lacerare le gabbie e tutto il resto e distruggermi dall'interno. Come segretamente è successo ieri sera. Trattenere sangue e anima con i denti.

27.8.10

nel labirinto degli specchi

Devo stare attento a ogni passo. Se solo potessi sapere tutto!!

Ehhh già.
Ma perché dover stare dietro a ste stronzate??

Mò mi spiego. Sto tornando in possesso di me stesso e delle mie emozioni, cosa che per un lungo periodo è venuta meno. E' come se si fosse aperto il tetto dell'Area 51 e ora gli UFO parcheggiati da decenni stessero per decollare tutti insieme a velocità supersonica. Sento ogni cellula del mio corpo polarizzata e magnetizzata verso la realizzazione di me stesso, l'attappatura delle mie lacune, la mia CRESCITA, la mia FELICITA'!!

E sottolineo: mia, mia, mia, MIA, MIA!

IO !

Nessun altro.
Chi si frappone, chi intralcia ... viene immediatamente chiuso fuori. Ora è esclusivamente il mio momento, in cui io faccio quello che voglio e non faccio quello che non voglio. Non sento cazzi, parlano solo le mie emozioni, le mie esigenze, i miei sentimenti. Entro i limiti della libertà altrui, sto creando la mia.
E la mia libertà ad esempio sarà cercare la mia casa in cui io mi sentirò a casa.
Una casa che sarà mia in quanto l'avrò cercata, l'avrò selezionata, l'avrò esaminata, l'avrò scelta, l'avrò arredata, l'avrò personalizzata, l'avrò adattata. A ME.
Mi soddisferà, io pagherò per essa: l'equilibrio, finalmente.
Là potrò esercitare la mia partita iva, potrò ritirarmi in solitudine, potrò invitare amici, ragazzi, potrò fare feste, potrò organizzare la mia spesa, potrò mettere in ordine come pare a me, potrò trovare le cose come le avrò lasciate, potrò montare una linea telefonica personale, potrò avere domicilio fiscale legale.
La mia casa!
In cui potrò appendere in camera le mie foto che mi piacciono... e sopra il letto potrò stendere uno di quei bellissimi pareo decorati a gechi che si vendono d'estate sul lungotevere.

Ma soprattutto sarò padrone del frutto delle mie scelte.
Magnifico senso di benessere, solo a pensarci.

23.8.10

io, te, un anno dopo

Non mi sembra abbia più senso andare avanti. E' qualcosa di molto particolare, molto variabile, molto delicato.
Ti vedo cambiato. E anche io mi vedo cambiato. E noi.. ci vedo sempre gli stessi. Ma appassiti, stanchi, lontani. Non ti sento più vivo. La tua vivacità, potenzialità di cambiare, di fare cose nuove, di osare, che tanto mi affascinava e insieme mi impauriva all'inizio, dov'è sparita? Tu che ti divertivi, uscivi, cazzeggiavi, conoscevi, approfittavi.... perché non lo fai più? E' una cosa positiva o negativa? Stai bene ora o stavi bene prima? So bene quello che mi hai detto. Ma perché non c'è più niente ad animare le nostre vite? Non abbiamo ancora trovato i nostri raccordi. Continuiamo a confrontarci su immagini standard di noi. Con credenziali di confidenza comuni, non radicate, non in contatto. Non riusciamo ad acchiapparci. Preferiamo restare piegati su noi stessi. E io? Io cerco di creare contatti senza riuscirci. E soffro l'indifferenza. Soffro il tuo cazzeggio continuo. Soffro la tua incapacità di darmi valore, importanza. Mi sento sprecato, mi sento tagliato fuori. E poi non mi sento arricchito. Non mi porti nel tuo mondo, non ti fai portare nel mio. Non ho imparato niente da te. E cominci a sembrarmi banale, stupido, fastidiosamente superficiale. Il sesso è lentamente diventato uno schifo, neanche in quello ci prendiamo più. Venti giorni di intervallo è il nuovo record. Ne abbiamo parlato e mi hai evidenziato una ragionevole causa. Risolta quella, stiamo peggio di prima. Non si riesce a confrontarsi sinceramente. Qualcosa di nascosto, serpeggia, uno strano cancro, una malattia rara, si nasconde inafferrabile e invisibile.
E la nostra storia, sa di stantio.

Ecco perché te ne ho parlato.
Stando così le cose, io preferisco tagliare.
Ma buttare via l'eventuale vita che potremmo costruire.... no.

Quindi..

prendiamoci per mano.. CAZZO!!! E DAJE PORCA PUTTANA!!! FACCIAMOCI VALERE!!!!!

l'aveva scritta per me

L'ho trovata solo oggi, per caso.
Si chiama "Senza te".
Sospendo ogni comunicazione.


È da così tanto tempo
Che mi trovo qui
In un'oscurità senza fine
Mi fa male desiderarti ancora
E questo pensiero mi cattura ogni notte

Ma il mio amore è come il fuoco
Come un fiume in cui annego
Mi risveglio in un bosco
E resto lì

Vorrei venire da te
Per vederti
Non riesco a vivere senza di te
Ma non posso farlo
Meglio che vada via [due volte]

È da così tanto tempo
Che cerco
Di catturarti nei miei sogni
Inseguo sempre la tua ombra
Ma ti perdo prima ancora di riuscire a sfiorarti

Il mio amore è come il cielo
Come un albero che cresce continuamente
Ma stasera sembra tutto diverso
E ho paura

Alessio, 20.11.2008

9.8.10

ci sentiamo in questi giorni

Ma quante storie ho già vissuto nella vita, e quante programmate chi lo sa, sognando ad occhi aperti.. storie di fiumi di grandi praterie senza confini, storie di deserti. E quante volte ho visto dalla prua di una barca tra spruzzi e vento, l'immensità del mare spandersi dentro e come una carezza calda illuminarmi il cuore. E poi la neve bianca, gli alberi, gli abeti, l'abbraccio del silenzio calmarmi in tutti i sensi, sentirsi solo e vivo tra le montagne grandi e i grandi spazi immensi.

E poi tornare qui, riprendere la vita dei giorni uguali ai giorni. Discutere con te, tagliarmi con il ghiaccio dei quotidiani inverni.. No, non lo posso accettare.
Non e' la vita che avrei voluto mai desiderato vivere. Non e' quel sogno che sognavamo insieme fa piangere. Eppure io non credo questa sia l'unica via per noi...

Se stiamo insieme ci sarà un perché e vorrei riscoprirlo stasera, se stiamo insieme qualche cosa c'è che ci unisce ancora stasera. Mi manchi sai, mi manchi sai..


[Cocciante .. ma non troppo]

4.8.10

pressure!

Comunque è qualche giorno che mi sento troppo testosteronico!!!!!!! È ufficiale che di agosto per me è il picco massimo ormonale!

1.8.10

Un anno. Quant'è un anno? Tutto, niente. In un anno puoi non fare un cazzo, o costruire un impero, o sentire il tempo passare e sfrecciarti sulla pelle come una corrente impazzita, o rimanere in una statica pozza, immobile, sempre uguale. No, non credo che l'unità di tempo faccia la differenza. Le cose vanno come vanno, e basta un secondo a distruggere tutto come non basta una vita per dimenticarti di un attimo.
Un anno fa terminava "legalmente" quello che c'era tra me e Alessio. Da tre mesi ormai non ci vedevamo più. Potrei snocciolare tutte le date, potrei raccontare qualunque aneddoto, potrei ancora sentire il suo odore se mi concentrassi. Rimane lì. Dov'è sempre stato. Non tramonta. La nostra storia è stata come costruire una torre maestosa e altissima. Da quando me ne sono allontanato, continua a dominare l'orizzonte. E quanto sforzo, guardare avanti. Isolare i pensieri. A tratti ci riesco.
A tratti.
Se penso a quello che ci è voluto per ricominciare a prendere possesso di me, e per rendermi conto di Sandro. Sono stato cieco, sordo, paralitico. Non è stato giusto nei confronti di nessuno. Ma solo così è potuta andare.
Ora sto tentando di espandermi, di prendere coscienza di me, di vivere e lottare. Voglio fare quello che voglio. Quello che mi fa sentire a mio agio, quello che mi fa stare bene, quello che mi fa sentire me stesso.
Ovvero.. Quello che riuscivo ad avere con lui.. Ma con me.
 
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