1.8.10

Un anno. Quant'è un anno? Tutto, niente. In un anno puoi non fare un cazzo, o costruire un impero, o sentire il tempo passare e sfrecciarti sulla pelle come una corrente impazzita, o rimanere in una statica pozza, immobile, sempre uguale. No, non credo che l'unità di tempo faccia la differenza. Le cose vanno come vanno, e basta un secondo a distruggere tutto come non basta una vita per dimenticarti di un attimo.
Un anno fa terminava "legalmente" quello che c'era tra me e Alessio. Da tre mesi ormai non ci vedevamo più. Potrei snocciolare tutte le date, potrei raccontare qualunque aneddoto, potrei ancora sentire il suo odore se mi concentrassi. Rimane lì. Dov'è sempre stato. Non tramonta. La nostra storia è stata come costruire una torre maestosa e altissima. Da quando me ne sono allontanato, continua a dominare l'orizzonte. E quanto sforzo, guardare avanti. Isolare i pensieri. A tratti ci riesco.
A tratti.
Se penso a quello che ci è voluto per ricominciare a prendere possesso di me, e per rendermi conto di Sandro. Sono stato cieco, sordo, paralitico. Non è stato giusto nei confronti di nessuno. Ma solo così è potuta andare.
Ora sto tentando di espandermi, di prendere coscienza di me, di vivere e lottare. Voglio fare quello che voglio. Quello che mi fa sentire a mio agio, quello che mi fa stare bene, quello che mi fa sentire me stesso.
Ovvero.. Quello che riuscivo ad avere con lui.. Ma con me.

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