15.4.20

progressi

Oggi voglio giocare a fare il mental coach good vibes mindfulness yoga vegan stocazzo. Perché cit, "la felicità è una scelta", e le cose brutte ti insegnano a vivere.

Vediamo un po' cosa mi frulla per la testa ripensando alla mia vita amorosa finora, e cosa le mie esperienze passate mi hanno lasciato.

Marco mi ha insegnato che la bellezza non è tutto, ma è molto. Devo cercare qualcuno che mi piaccia veramente, e tanto.

Rossano mi ha insegnato che gli infantili e i volubili vanno lasciati dove sono.

Alessio mi ha insegnato come minimo che i gelosi vanno evitati come la morte, dopodiché se vogliamo eliminare anche i disagiati psichici e i manipolatori non sarebbe affatto male.

Sandro mi ha insegnato che l'attrazione fisica e l'intesa chimica non bastano. Il rapporto va consumato anche nelle esperienze condivise, e le divergenze quando sono troppo distanti non riescono a connettersi. E mi ha anche insegnato che i rincoglioniti distratti non fanno per me, e che si può arrivare a massacrarsi a vicenda se si tengono in piedi a forza relazioni così scassate.

Fabrizio mi ha insegnato che esistono al mondo persone crudeli e sadiche a livelli che non avrei mai immaginato. Ha seminato in me il germe della paura, come se dovessi preoccuparmi per la mia incolumità in un mondo in cui dietro una persona apparentemente normale può celarsi una macchina da distruzione simile. Ancora non mi sono ripreso del tutto da questi pensieri, sono riuscito con difficoltà a far restare una base di cautela, ma è difficile.

Silvio mi ha insegnato che tutto ciò che cerco in un uomo può esistere davvero in una sola persona, anche se capita rarissimamente. Da una parte mi ha aiutato a confermare a me stesso che ciò che cerco mi piace e mi rende felice, dall'altra mi ha sbattuto in faccia che devo assolutamente, e ne va della mia salute, tagliare sul nascere ogni relazione che possa rivelarsi anche  solo minimamente tossica. Mi ha insegnato che non si può costruire nulla sulle sabbie mobili, pure se stai usando i migliori materiali disponibili sul mercato. Mi ha insegnato che le basi sono tutto, e alla base dell'amore deve esserci il rispetto. Senza il rispetto non può esserci amore, anzi, non può esserci nulla.
Ma ancora prima, senza il rispetto per sé stessi non può esistere nemmeno "l'altro".

Tutti gli altri, infine, mi hanno insegnato che quando non sei predisposto ad aprirti devi farti da parte e non far del male alle persone. Ho sbagliato varie volte, quando finalmente l'ho capito ci sono stato malissimo, e nei casi più importanti mi sono scusato con ognuno, anche se in ritardo.

Queste che ho menzionato sono le persone di cui mi sono innamorato, in cui ho investito, con cui ho fatto progetti. Un goffo provinciale, un bimbetto innocente ma malizioso, un romantico e pallido pianista al chiaro di luna, un giocoso volpino di montagna, un furetto carnivoro ribelle, e un adorabile topino curioso.

Giunti a questo punto mi è sorto un pensiero ieri notte. E' ovvio che ciò che ho imparato detta legge, e non vorrei mai più una relazione che sfori anche solo una delle condizioni ormai in vigore.

Ma quindi però, chi resta???

Dall'intera popolazione del pianeta scremiamo le donne, scremiamo etero bisex o confusex. Scremiamo le fasce di età 0-28 e 40+, e scremiamo vari ruoli sessuali. Togliamo i già impegnati, i mezzi uomini, i queer, i gender fluid, le principessine sul pisello, i malati di instagram, i veg, i fashion victim, i rincoglioniti, i rammolliti, i traditori, i pazzi, gli stronzi, i falsi, i sadici, gli anaffettivi. Da questa sparutissima rimanenza prendiamo chi apprezza una giornata nella natura a sudare, chi apprezza viaggiare, chi non si impaurisce a fare promesse e progetti, chi sa amare e basta, senza assurde paranoie o complicazioni.

Chi resta?

Il nulla?

Giunti a questo punto, sto pensando di ritirarmi ufficialmente. Per il momento è molto meglio ristrutturare me stesso, ma in generale, finora la tanto sospirata felicità che una relazione di coppia può dare non è che me la sia mai vissuta davvero o con continuità. Penso sempre di più che le relazioni siano sopravvalutate, e che occupino un posto di importanza in realtà molto più basso di quello che si pensa. Soprattutto tra noi gay, che formiamo coppie neanche in grado di assolvere al compito biologico dell'essere umano su questa terra: fare figli. L'essere umano si è evoluto monogamo perché così accudire i figli risultava più facile, ed è questa la base su cui si è formata la società attuale. Anche in coppie etero completamente sfasciate e tossiche, penso che sotto sotto, nonostante tutto la vocina dell'inconscio rassicuri le psiche dicendo che almeno il tuo compito biologico l'hai portato a termine.
Noi invece, neanche quello abbiamo, e c'è poco da farci i comizi lgbt. Sotto sotto, lo sappiamo benissimo che l'adozione non sarebbe nient'altro che una cosa posticcia.

Ma sto divagando.

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