14.3.20

Devo scrivere #9

Guardo quella foto, e la tua faccia mi sembra quella di uno sconosciuto.
E' una sensazione strana, e un po' ingannevole. Non capisco se è perché non mi capacito di rivederti sulla piazza al mercato del pesce, e quindi il mio cervello va in tilt pensando che non puoi essere proprio tu quello lì, magari un sosia, oppure se è perché ho avuto una reazione di rifiuto talmente violenta che sei stato totalmente buttato fuori dalla mia cognizione.

O forse una combinazione delle due?

Non me ne capacito.

Intanto, vado a onde. Passo da stati d'animo mediamente neutri ad affondi terribili verso il basso.

Il fatto è che non è che "ti ho lasciato", l'ho dovuto fare. Ho soltanto allineato la situazione alla realtà. Eri già fuori, mi sono dovuto adeguare.
Succede questo ad avere a che fare con chi non riesce a tenere conto delle persone. In realtà ero già abituato così quando stavamo insieme: ogni mattina mi svegliavo chiedendomi se quel giorno ci saresti stato o no. Chissà se oggi c'è o non c'è? Quando sarà il prossimo momento che mi lascerà a piedi all'improvviso?
Però le dinamiche di coppia facevano sì che potessi sperare nelle fasi successive, quando tornavi. Almeno finché non te ne andavi di nuovo.

Adesso invece, è definitivo.

Quella maledetta, grossa parte del mio cervello però non riesce ad accettarlo.

Perché sono idiota.

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