30.4.06

mah, ma non mi è rimasto un cazzo. Tornavo a casa, stasera, e avrei potuto tranquillamente lasciarmi andare a faccia in giù per terra, rimanere lì un attimo come in coma, per poi rialzarmi sulle ginocchia, e parlare al fautore di questo roba che è la vita, dicendo: "Ok. ho capito, ora basta. abbiamo fatto abbastanza no? dai, un break."
Eppure non mi sento giù stasera. Di solito pensieri simili mi vengono in mente durante degli stati d'animo pericolosamente neri, ma no stavolta è particolare. La mia anima piange. Perché?
Si sente sola. Ok, forse. Si sente inferiore. Forse. Insicura? Forse. Squallida? forse. Confusa? mah..
Forse stupidamente oggi è stata soltanto una giornata grigissima, piovosa e merdosa. Mah... mi sembra banale...
Oggi dopo una settimana che non sentivo Carlo, mi ha chiamato lui, è uscito con me. Non riesco più ad avere un rapporto umano neanche con lui. Mi fa pensare a quel video, "Animal" dei REM, in cui, ispirandosi a chissà quale teoria, rappresentano le anime delle persone come degli esseri tentacolosi; in due persone che si odiano questi esseri si colpiscono a vicenda, in due persone che si vogliono bene i tentacoli si abbracciano, si comunicano energie, fanno crescere le anime. Ecco, io fra le altre cose ho perso tutti i tentacoli. Un sacco di patate..
E c'è sempre chi, ben al di sopra di questi sentimenti, vola alto e sicuro. Marco sta prendendo delle certificazioni Microsoft, si è trovato una brava ragazza, sta a posto. Nella perfetta semplicità e normalità, non gli manca nulla. Potrebbe passargli sopra un carro armato: soffrendo, in poco tempo guarirebbe completamente. Anche a me potrebbe passare sopra un carro armato: probabilmente si spaccherebbe i cingoli. Funzioniamo in maniera diversa, io e lui. Io, tradito da chiunque, incatenato alla sofferenza, oramai ho una corazza creata dal dolore che resisterebbe a qualsiasi altra cosa. Lui, per quanto possibile i problemi li prenderebbe per le corna, li affronterebbe così. Io sono in ginocchio. La corazza è molto molto pesante.
Poi incontriamo Paolo e Silvia. Coppia perfetta. Lui la P.E.A.S. di qualche decina di post fa, lei ragazza ottima e alla mano. Lui ha raggiunto una delle parti finali del suo essere P.E.A.S., concluderà in bellezza e si godrà i frutti che ha maturato finora "usando" gli altri come carburante. "Allora come va il lavoro? ti piace?" "Sii si, sono proprio soddisfatto.." "eheh e i colleghi?" "ah i colleghi sò eccezionali" "aah beh allora..." "..poi ogni lunedì andiamo tutti a giocare a calcetto.."
Che rabbia.
E quanto mi fanno male gli obiettivi raggiunti. Dagli altri, voglio dire.
Vorrei fermare tutto. Per poi...? No , inutile. Allora? si soccombe, ci si arrende? Mah, ma anche no. Aiuto. Ancora una volta urlo "AIUTO". Perché sono FRAGILE. Perché sto piangendo. Perché sono in ceppi. E perché ne posso parlare soltanto al blog. Manco la psicologa vuole sentirli sti discorsi.
A lavoro ho fallito completamente. Non c'è più neanche il minimo stimolo oramai. Dovrei forzarmi a dover resistere fino al 14 luglio, ma non ho più neanche lo stimolo per pensare di farlo.
Dovrei parlarne... ma poi? Chi potrebbe capire questa condizione?

Oltretutto, uno dei miei denti del giudizio è gonfio da 2-3 giorni, non riesco neanche a chiudere la bocca né a masticare. Di certo non migliora la situazione, hm. Mi fa MOLTO male.
Vorrei sparire.

3 commenti:

Leo ha detto...

perché non possiedo una base sufficientemente solida in me per farlo. perché la stabilità in noi non viene da una pizzeria take-away; si costruisce negli anni, e prevede un livello minimo. una persona vincente possiede una buona base e la sfrutta. Oppure: una persona vincente possiede una base povera ma si adatta e l'accetta. una persona di merda non potrà mai adattarsi a sé stesso. che coincidenza, cado proprio in quest'ultima categoria..

Anonimo ha detto...

Etty Hillesum, Diario 1943-1945, Adelphi

Anonimo ha detto...

3 luglio 1942 ...Da ieri, di colpo ho molti anni di più, so che la mia vita ha un termine. Non sono più scoraggiata, mi sento più forte. Si diventa più forti se si impara a conoscere e ad accettare le proprie forze e le proprie insufficienze È tutto così semplice e sempre più evidente per me, vorrei vivere abbastanza a lungo per farlo capire anche agli altri . E ora per davvero buona notte.

...A un certo momento mi ha preso una gran stanchezza, e mi sono resa conto con sconcerto che in questa città dalle lunghe vie non avrei potuto sedermi in un tram, o sostare per un momento in un caffè all'aperto (posso raccontargli qualcosa di molti caffè: ecco là ero seduta due anni fa, con tanti amici, dopo il mio esame di laurea&) Allora ho pensato - o piuttosto, in qualche modo ho 'sentito'- che gli uomini si sono stancati e si sono rotti i piedi su questa terra di Dio per secoli e secoli nel freddo e nel caldo, che anche questo fa parte della vita

 
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