16.8.20

C'ho un senso di morte che mi pesa sul cuore.

Aleggia, è come una nebbia fitta che non se ne va. Resta aggrappato, è come un macigno. E' per questo lutto, così lungo, così temuto, questo funerale mai celebrato. 

La morte delle speranze, della fiducia e della bellezza. Un tumore che attacca la vita contorcendone i tratti.

Una morte eterna, perenne, ricorrente. Una fine onnipresente da cui non si potrà mai scappare.

La mia vita sembra un limbo ormai. Statica, in penombra, senza vento, senza stagioni, senza una direzione.

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