Ma perché è così difficile prendere coscienza della propria vita? Ovvero: far entrare nella testa, nella parte razionale e volontaria del cervello, la concezione di sé, la propria condizione, in modo da prenderla a due mani e dirigersi verso obiettivi ben precisi.
Mi sento informe, un'ameba, un pensiero ipotetico che galleggia tra più dimensioni. Potrei non essere io, potrei non esistere, tutto.
Che cos'è ?
Sbircio me stesso da un riflesso rubato nell'ombra. E mi vedo estraneo.
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