11.11.08

slowed down

Ho la mente intorpidita per il poco sonno e lo stress. File affollate di pensieri che passano lenti scorrendo e stridendo come armadi trascinati su un pavimento di pietra.

Ho quest'immagine in testa di un uomo che viveva in una bellissima radura, in un paese dorato che vi sorgeva in mezzo. Tutto era così bello e perfetto, il verde, le case, il fiume, il castello scintillante. Ma quest'uomo era tormentato da malattie, dolori, paranoie, debolezza, ansia. Ogni tanto cadeva a terra, sulle sue ginocchia, per tossire fuori la nebbia fitta che si portava dentro. E così un giorno partì. Con l'ultimo guizzo di dolore di cui era capace fece i bagagli. Lasciò l'erba, lasciò le case, lasciò le bellezze di quei posti che mai più avrebbe potuto ritrovare... appena giunto sulle prime colline che segnavano i confini del paese si voltò indietro per il forte bisogno di guardare per l'ultima volta quel posto stupendo.. ma solo allora iniziò ad accorgersi che stava iniziando a guarire. Ma non lo capì e ne rimase spiazzato. In bilico tra quella realtà ed un'altra.

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