5.10.08

ottobre

Queste parole che battono come grandine sulla tastiera.
Oggi ho avvertito svariate fluttuazioni dentro di me, ultimamente il mio cervello è veramente porto franco di pensieri di qualsiasi tipo, la mia testa è diventata una specie di centrifuga di neuroni che non fa altro che prenderli, sbatterli e stracciarli violentemente e rispiaccicarli dentro.
Che devo dire, ho un'inquietudine, uno sconforto, un amalgama di cose, sto male. Non ho punti di riferimento. Non più. Rischio di crollare, ma non devo.
Oggi, passeggiavo per i vicoli del centro storico. Era moderatamente freddo, e la gente aveva acceso i caminetti. L'odore dell'autunno, degli alberi e delle foglie umide, della legna bruciata, delle vecchie case... stavolta, non mi ha dato che dolore.
Momento di sfiducia verso la vita. Debole e sfiancato come il sole di ottobre.

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